Il ritorno del vincitore, Remco Evenepoel

«Sapevo di essere in buona forma fin dal ritiro in Sierra Nevada. Vincere però al mio ritorno dopo quattro mesi dall’incidente non ci avrei mai creduto».

Remco Evenepoel torna a riassaporare il profumo della vittoria nonostante la lontananza dal mondo delle corse durata sei mesi. Al suo debutto alla Freccia del Brabante in Belgio, dopo una fuga di 47 km, Remco ha la meglio in volata contro Wout Van Aert.

Grazie all’ennesimo trionfo il belga può togliersi di mente il brutto incidente avvenuto lo scorso 3 dicembre. Quando per colpa di una portiera aperta all’improvviso da una postina, gli aveva procurato diverse fratture. In particolare alla clavicola e legamenti della spalla.

«È stato il momento peggiore della mia carriera. All’improvviso mi sono ritrovato a camminare da solo in casa con le stampelle», ha ricordato ieri Evenepoel prima della partenza della gara.

Due mesi fermo e poi di nuovo in sella, con allenamenti sempre più intensi in altura fino al suo rientro di ieri alle gare. Di incidenti Remco ne aveva già avuti in passato. Come nel 2020 al Giro di Lombardia dove rimase quasi nove mesi lontano dalle corse.

Lo scorso anno poi ai Paesi Baschi con il successivo rientro al Giro del Delfinato. E questo malgrado una frattura alla clavicola che non gli aveva impedito di salire sul podio al Tour de France. Oltre a dominare crono e corsa in linea alle Olimpiadi di Parigi.

Durante la gara, l’attacco della Visma-Lease parte a 50 chilometri dal traguardo cogliendo di sorpresa buona parte del gruppo tranne Evenepoel. «Non era nei nostri piani – ha dichiarato il belga – ma ho capito che era giunto il momento di mettere le carte in tavola. Non avendo più un compagno di squadra al mio fianco, l’unica soluzione era di passare al contrattacco per avere meno uomini a ruota».

Insieme alla coppia di testa rimane agganciato il britannico Joseph Blackmore prima di staccarsi all’ultimo giro. «Abbiamo dovuto lasciare l’inglese per fare lo sprint in coppia», ha ammesso poi Evenepoel.

Il campione olimpico non nasconde l’alleanza avvenuta con il connazionale. «Ho parlato con Van Aert per evitare di attaccarci a vicenda prima del traguardo. Entrambi corriamo insieme nella nazionale, pertanto ci capiamo. Non avevamo motivo di attaccarci a vicenda perché eravamo i due più forti ».

Ancora una volta Evenepoel ha dimostrato di essere un fenomeno, un atleta straordinario in tutto, sia a livello fisico che mentale. In genere un corridore che entra dopo un infortunio impiega un paio di mesi per trovare una discreta condizione. Remco invece è già al top.

Ad attenderlo ora c’è l’Amstel Gold Race e poi la Freccia Vallone. Di sicuro l’appuntamento centrale sarà alla Liegi-Bastogne-Liegi contro Pogacar. Lo sloveno magari potrebbe avere qualcosa in più. Ad ogni modo, per quello che è riuscito a far vedere ieri il fenomeno belga di certo non partirà battuto. Anche quest’anno dunque il film sarà lo stesso. D’altronde quando ci sono loro, gli altri corrono per un piazzamento.

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