Julien Bernard, “il bacio dato alla mia famiglia? lo rifarei altre mille volte”.

JULIEN BERNARD: «IL BACIO DATO ALLA MIA FAMIGLIA? LO RIFAREI ALTRE MILLE VOLTE» 

«Cos’ho fatto? Mi sono fermato durante la cronometro di Gevrey-Chambertin a baciare ed abbracciare mia moglie e mio figlio. È stato un momento meraviglioso, che avevo pianificato con cura. Qualunque padre che vive otto mesi l’anno fuori casa se all’improvviso trova la sua famiglia farebbe la stessa cosa. Per me vale come una vittoria».

Giuria e UCI però hanno deciso di multare Julien di 200 franchi svizzeri. Motivo? «comportamento inappropriato in corsa e danno all’immagine del ciclismo». 

Julien Bernard, 32 anni, ciclista Lidl-Trek, mentre passava nel suo villaggio natale, ha tirato i freni per abbracciare la moglie Margot e il piccolo Charles. Figlio d’arte, suo padre Jeff negli anni 80-90 era l’idolo del ciclismo transalpino con tre tappe vinte al Tour e al Giro. 

Riguardo alla multa di 205 euro aggiunge: «Nessun problema per l’ammenda che pagherò a fine Tour. Ad ogni modo confermo che rifarei il gesto altre mille volte. Avevo già programmato tutto a ottobre quando ho saputo che il tracciato sarebbe passato dalle mie parti. Tra allenamenti, ritiri e gare, trascorro 200 notti lontano da casa. Mia moglie è sempre al mio fianco. Senza i suoi sacrifici non potrei mai fare questo lavoro, inoltre nelle ultime settimane lei è stata indispensabile. Non rendere omaggio a lei e ai miei tifosi mi sarebbe sembrato irrispettoso». 

Prima del gesto il corridore francese aveva cercato l’autorizzazione. «Avevo chiesto permesso alla squadra spiegando che sarei partito fortissimo nella prima parte in salita, per recuperare il tempo che avrei perso. Al collega Warren Barguil, che partiva un minuto dopo di me ho spiegato la mia intenzione e chiesto se lo avrei disturbato. Mi ha abbracciato. Sapevo dove mi sarei dovuto fermare, non sono nemmeno sceso dalla bici: il tempo di un bacio, avrò perso mezzo minuto. Nelle novanta ore che serviranno per completare questo Tour sono di sicuro i trenta secondi spesi meglio: quell’abbraccio mi ha moltiplicato le forze».

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