Pogacar inarrestabile, pensa al Tour

POGACAR INARRESTABILE ORA PENSA AL TOUR

Un uomo solo al comando, la sua maglia è rosa, il suo nome è Tadej Pogacar. Il Cannibale al Giro segna tre colpi. Sulla prima salita a Oropa, dove vince per distacco, con tanto di tappa e maglia.

A cronometro, con lo show finale sull’ultima asperità di Perugia. Infine a Prati di Tivo, dopo aver controllato una frazione che di certo avrebbe vinto per distacco. E invece lo sloveno ha preferito amministrare, prima di regolare gli avversari negli ultimi 300 metri.

I dati del suo sprint sono impressionanti. In 21 secondi sprigiona 960 watt di potenza media (1190 la massima) 33.5 km/h la velocità media, 43 la massima.

Tadej incassa così la terza vittoria in otto tappe. Gli altri inseguono un poco scoraggiati. Aspettano magari un eventuale passo falso, una giornata di crisi del numero uno. Ma per ora sembra davvero inattaccabile.

Un dominio così marcato rischia di stufare il pubblico del Giro. A questo riguardo Tadej è chiaro: «Sono sicuro che qualcuno si starà annoiando, ma io corro per la squadra che mi paga. I miei compagni sono qui per me. Da mesi hanno lavorato duro per preparare il Giro d’Italia. Siamo un team compatto e lo stiamo mostrando. Sì, tre tappe le ho conquistate, ma cinque sono andate ad altri.»

In gara il Re concede la fuga a uomini inoffensivi per il suo primato. Tiene a distanza di sicurezza i contrattaccanti. Sui 14 chilometri e mezzo verso l’arrivo in quota a Prati di Tivo non mette i suoi uomini alla frusta. La maglia rosa non vuole chiedere al suo fisico ulteriore fatica, dopo lo sforzo del giorno prima nella crono di Perugia.

Pensa anche al Tour de France, e all’assalto alla doppietta che non si vede da 25 anni. Forse ha imparato a frenare la propria indole di attaccante nato. Una volta raggiunti i battistrada se ne sta tranquillo ad attendere.

C’è chi prevede un suo attacco deciso a 5 chilometri dall’arrivo, proprio dove era scattato tre anni fa quando vinse alla Tirreno-Adriatico. Tadej ricorda bene che su questa salita ci aveva già vinto: «Sì, quella volta dedicai il successo alla mia ragazza. Questo mi ha dato una motivazione in più per provare a rifarlo, a ripetermi. Tuttavia non l’ho pianificato. Sulla prima salita del percorso sono stati i miei compagni a dirmi di andare a caccia del trofeo».

Intanto Pogacar incassa settantatré vittorie in carriera. Di queste quattordici in Italia. Tre tappe al Giro, tre Lombardia, due Strade Bianche, una tre Valli Varesine. Tre tappe e due classifiche alla Tirreno-Adriatico. Lo sloveno conta diciassette tappe nei grandi giri. Undici vittorie al Tour de France e tre tappe alla Vuelta.

Ad ogni modo, in casa UAE il comandamento di giornata è vincere la tappa senza dannarsi troppo l’anima: il Giro è lungo. Inoltre bisogna pensare pure a quello che arriverà a luglio in Francia.

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