Giro d’Italia 1976, il tramonto del Cannibale

Giro d’Italia 1976. In foto Sigfrido Fontanelli, gregario di Francesco Moser, mentre versa una borraccia a Merckx. I due stanno affrontando il passo Manghen da Molina di Fiemme. Salita distante 15,7 chilometri con una pendenza media del 7,7%.

Alla 59° edizione del Giro d’Italia, Merckx si era presentato non al meglio della condizione fisica, tanto da soffrire nella prima parte della Corsa Rosa.

Durante la 20° tappa, Vigo di Fassa-Terme di Comano (170 km), Merckx riesce comunque a tenere le ruote di Gimondi, De Muynck e Bertoglio. Ma dopo qualche chilometro il passo del Manghen lo manda in crisi. Le dure pendenze della salita trentina fanno spegnere al belga qualsiasi velleità di Maglia Rosa.

Il trofeo infinito va all’amico e rivale Felice Gimondi. Il bergamasco, realizza così un glorioso tris di vittorie al Giro, dopo quelli già conquistati nel 1967 e 1969. Per Merckx inizia invece la via del tramonto di una carriera leggendaria. Alla Corsa Rosa non tornerà più.

Sigfrido Fontanelli, è stato professionista dal 1969 al 1978. Nel suo palmares può vantare diversi successi al giro delle Marche. Oltre a una tappa della Tirreno-Adriatico nel 1974. Una vittoria al Critérium du Dauphiné Libéré nel 1975 e una frazione al Giro d’Italia 1976.

Ha militato in numerose squadre tra cui Magniflex-Torpado, Sanson-Benotto, Filotex, Sammontana, Van Cauter-Magniflex-De Gribaldy, Hertekamp-Magniflex-Novy, Molteni. È scomparso il 20 febbraio 2004, in un incidente d’auto nei pressi del Comune di Lastra a Signa.

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One thought on “Giro d’Italia 1976, il tramonto del Cannibale

  1. Sighifrido Fontanelli correva con me negli aglievi e nei dilettanti e arrivato 2 in una corsa che ho vinto io ha San Giovanni Valdarno

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