Aveva tre obiettivi e li ha azzeccati tutti. Van Der Poel è il corridore più forte per le gare di un giorno. Più forte anche della sfiga. Cade, risale in bici, strappa il cricchetto dello scarpino e prosegue senza paura. Gregario di Philipsen al Tour de France, a Glasgow vince il suo primo titolo mondiale su strada.
L’olandese ha giocato con altri fenomeni del ciclismo. Van Aert, Pogacar e Pedersen. Gli è bastato tirare un solo colpo. Una potenza fuori dal comune per salutare tutti.
La sfortuna poi ha cercato di fermarlo. L’asfalto viscido lo butta giù per terra. Mathieu però, non si lascia prendere dal panico. L’esperienza maturata nel ciclocross, lo ha abituato bene agli imprevisti.
Riparte con la maglia strappata e la scarpa rotta. La voglia di un mondiale va oltre ogni avversità. Van Der Poel è l’esempio che volere è potere.
Sotto il cielo della città scozzese, vince il numero 53 che conquista il titolo di campione del mondo. Una corsa segnata da condizioni climatiche pazze. Pioggia con il sole. Uno show andato in scena su un circuito inedito: 460 curve e un dislivello di 3.570 metri in 271 chilometri.
Un applauso va anche a Bettiol. L’azzurro in testa con i migliori ci prova da lontano. Il toscano spinge a tutta. Mette in campo anche l’ultima goccia di energia. La sua azione preoccupa i quattro inseguitori. Van Aert, Pedersen, Pogacar e Van Der Poel.
Ma il corridore italiano, termina la sua cavalcata a 20 chilometri dal traguardo. Nel mentre, su uno dei tanti strappi presenti, scatta Van Der Poel. Il finale vede in piazza d’onore Van Aert staccato a oltre un minuto e mezzo. Bronzo per Pogacar. Lo sloveno a sorpresa, si piazza davanti a Pedersen.
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