In tribuna a Wimbledon ci sono i sovrani. Primo tra tutti re Felipe di Spagna. Con lui il principe di Galles William, i figli George e Charlotte e la consorte Kate, patrona del circolo. Il prato più famoso e agognato del mondo, si inchina a un solo eroe: il prodigioso Alcaraz da Murcia.
Il ventenne, in 4 ore e 42 minuti di una battaglia spettacolare, batte Djokovic già sette volte campione a Church Road. Talento e forza mentale garantiscono allo spagnolo, un futuro da dominatore.
È giunta l’era di Carlitos Alcaraz. Un uomo modesto capace di sapersi adattare su tutte le superfici. Tennista cresciuto a pane e terra rossa. Vincitore di due Slam sul cemento degli Us Open e l’erba di Wimbledon. Adesso è lui l’atleta da battere.
Il suo allenatore, Juan Carlos Ferrero, soprannominato “il mosquito”, è stato numero uno del mondo nel 2003. Stagione durante la quale, ha conquistato anche il Roland Garros. Da quando Alcaraz si è affidato a lui nel 2019 c’è stato il salto di qualità.
La ricetta segreta? Disciplina e rigore, persino alimentare. Tanto da trasformarlo a miglior testimonial del tennis. Il mito Nadal, ha seguito tutta la finale attaccato al televisore. E dopo il punto decisivo si è complimentato su Instagram scrivendo: «Oggi ci hai dato una gioia immensa….Un abbraccio forte campione!!!».
A questo punto sarebbe opportuno porsi una domanda. Il trionfo di Carlos Alcaraz a Wimbledon, ha forse trovato il nuovo Rafael Nadal? Entrambi, oltre ad essere connazionali, sono uniti da un altro elemento. Alcaraz, 20 anni, nel suo palmares conta due titoli dello Slam. Alla stessa età Rafa aveva fatto uguale. In carriera Nadal, ne ha poi raccolti ben ventidue.
Carlos ha molta strada davanti e di certo la sua sarà una lunga avventura. La via intrapresa però, sembra essere la migliore percorribile. Il ragazzo di Murcia ha mezzi e testa per entrare nella storia del tennis. Molto dipenderà pure dai suoi avversari.
Per fare un esempio. Rafa ha vinto l’impossibile in un’epoca durante la quale, si è dovuto confrontare con Federer, Djokovic e il Murray. Difficile che il prodigio di Murcia trovi dall’altra parte rivali di tale portata. Ciò potrebbe comunque facilitare la corsa verso altre conquiste.
Intanto, il traguardo sull’erba contro Novak Djokovic, segna una sorta di cambio di consegne nell’olimpo del tennis. D’ora in avanti è lui il condottiero della Next Gen (di cui fa parte Sinner) che avanza nella classifica del ranking mondiale. Anche se, Nole, rimarrà un cliente difficile per molto altro tempo.
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