WOODS S’INSERISCE NELL’ALBO DEI VINCITORI DEL PUY DOME. POGACAR GUADAGNA UN ALTRO ROUND SU VINGEGAARD.
Diciassette secondi separano Vingegaard da Pogacar. È una domenica bestiale alla Grande Boucle segnata da prove generali in vista della terza settimana.
La nona tappa del Tour de France, ritrova dopo 35 anni, il Puy de Dome. Fausto Coppi fu il primo a vincere nel 1952. La salita del Massiccio Centrale nell’omonimo dipartimento, è in realtà un vulcano spento. Nel 1967 Felice Gimondi vinse la 20ª frazione della Grande Boucle con partenza da Limoges.
Memorabile il duello avvenuto alla 20ª tappa del 12 luglio 1964, tra Jacques Anquetil in maglia gialla e Raymond Poulidor. Oggi i duellanti sono Vingegaard (leader della generale) e Pogacar.
La strada all’arrivo è stretta. Pertanto, l’organizzazione ha deciso di vietare sia l’accesso al pubblico sulla salita finale, che il passaggio delle ammiraglie. Presenti soltanto le moto neutrali del cambio ruote.
In testa c’è Jorgenson. Lo statunitense, faceva parte dei fuggitivi della prima ora insieme ad altre 13 unità. L’uomo al comando, affronta gli ultimi 4 chilometri con punte al 13% visibilmente affaticato.
Dietro recupera Woods. Il canadese riprende Mohoric. In un baleno si avvicina Jorgenson e lo saluta. Infine vince. Matteo Jorgenson, si abbatte. Lo superano così Latour e Mohoric. L’americano chiude al quarto posto.
In gruppo si accende il duello tra Vingegaard e Pogacar. Gli ultimi 1500 metri lo sloveno cerca di andare via. La maglia gialla sembra in difficoltà e perde un po’ di terreno. A 500 metri dall’arrivo, lo sloveno fa forza sulla propria capacità di cambiare ritmo.
Vingegaard resta seduto senza rispondere ai scatti del rivale. E anche questo round va a Pogacar. Dopo il traguardo otto secondi separano i due. Il danese conserva la maglia gialla con più 17 secondi in classifica. Il Tour è ancora lungo.
” In carriera oltre a una tappa alla Vuelta, ora posso vantare una splendida vittoria al Tour de France – le parole del vincitore -. Ho 36 anni e difronte a tanti avversari più giovani non posso che essere soddisfatto. Il gruppo oggi ha lasciato spazio e ne ho approfittato. In fuga mi sono saputo gestire bene. Quando sono partiti i vari Jorgenson e Mohoric, non mi sono lasciato prendere dal nervosismo. La calma mi ha premiato”.
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