Argentina conquista il Mondo

Messi, finalmente solleva al cielo la Coppa del Mondo. Per 4 Mondiali l’ha inseguita, persino accarezzata, sapendo che per assolvere alla propria missione calcistica, avrebbe dovuta conquistarla.

D’ora in avanti, la distanza tra Maradona e Messi scompare per sempre: non ci saranno più paragoni o lacune a dividerli. Mai più il popolo argentino, vedrà Leo al pari di un ingrato. Capace solo di esportare gioia all’estero e di negarla in patria.

Leo completa così la carriera perfetta, regalando il mondo al suo popolo, come fece Diego 36 anni fa. Messi, il genio del calcio. Anche se dotato di un corpo che di atletico ha poco, la differenza nel corso degli anni è riuscito comunque a farla.

Nel calcio, se hai la testa di un artista e un piede divino, puoi fare miracoli. Messi ha avuto la forza di convertire al calcio anche chi non si interessa di pallone. Perfino chi lo disprezza. Con Maradona c’entra davvero poco. I due sono diversi. Ma sul campo di calcio invece, sembrano fratelli.

E per saldarsi ancora di più al D10S, ne ha seguito il copione. È passato in vantaggio di 2 gol, come Maradona con la Germania, poi si è fatto raggiungere da Mbappé. In Messico, Diego aveva offerto a Burruchaga l’assist del trionfo. Leo, per andare oltre, ha firmato il 3-2 nei supplementari.

Kylian realizza il 3-3 e ci sono voluti i calci di rigore. Vince l’Argentina. Il ricordo di una partita emozionalmente splendida, resterà nella memoria del gioco. Un match dominato prima dall’Argentina, poi riacciuffata dai riservisti di Deschamps e da un Mbappé irriducibile. Con 3 gol, il parigino conquista la classifica cannonieri (8) portandosi a 12 reti mondiali, al fianco del suo amico Pelè. Messi, con la doppietta di ieri conclude la sua avventura mondiale a quota 13, come il francese Just Fontaine. 

Con 4 finali e 2 trionfi nelle ultime 7 edizioni, la Francia ha confermato la supremazia di una scuola, malgrado fossero assenti Pogba, Kanté, Benzema. Deschamps ha rischiato di vincere il Mondiale con le terze linee: Coman, Camavinga, Kolo Muani. E questo dopo la sostituzione di Griezmann, Rabiot, Hernandez.

Tuttavia l’Argentina, ha nei suoi cromosomi la predisposizione al dominio. Da sempre in campo, unisce la tecnica del Brasile, alla grinta grezza dell’Uruguay. De Paul, uomo chiave, guerriero dai piedi di velluto, è un prodotto tipico.

Spinta da una tifoseria unica, l’Argentina ha vinto perché guidata dal miglior allenatore del torneo: Lionel Scaloni. Primo tecnico a vincere Coppa America e Mondiale. In Qatar ha cambiato formazione ad ogni partita. Bravo ad azzeccare lo schieramento, riesce persino nell’intento di lanciare giovani risultati poi decisivi. Infine, ieri è arrivato il capolavoro Di Maria.

Davanti alla Francia l’idea di gioco è stata semplice. Messi non parte al centro, ma a destra nel 4-3-3. Fa il miele per le mosche. Così basta un cambio di gioco per liberare il Fideo in spazi larghi. Al ventitreesimo di Maria s’ingoia Dembelé con una sterzata e gli impone il rigore ingenuo che Leo mette in rete: 1-0.

Il raddoppio inizia a est e muore a ovest, come il sole. Il tocco di esterno con cui la Pulce mette in azione Fernandez è un quadro di Picasso. Da Enzo a Mac Allister e poi là in fondo, a occidente, dove Di Maria mette in rete. Un’azione alla mano da Pumas, bella come lacrime che fanno brillare gli occhi del Fideo. 

La Francia non c’è. In un attimo, le linee di gioco del campioni del mondo spariscono. Rabiot e Griezmann, che hanno disputato un ottimo Mondiale, non riescono a tessere un’azione. C’è anche un palese deficit atletico che forse c’entra col virus cammellato. Romero, Molina e De Paul sono pronti a ingabbiare Mbappé, ma non ce n’è bisogno. Non gli arriva nulla, calcerà alto il primo tiro al 20’ della ripresa.

Ecco però che Deschamps fa due cambi: Kolo Muani e Thuram per Dembelé e Giroud. L’imperatore non si sente ancora sconfitto. A metà ripresa, fuori Griezmann e Theo, dentro Coman e Camavinga. Rimossi i totem. In 2 minuti Didier raddrizza incredibilmente la battaglia.

Kolo Muani strappa un rigore a Otamendi. La felice esecuzione di Mbappé è il primo tiro in porta di tutta la Francia, a 10’ dal 90’. Poco dopo, Coman ruba palla a Messi, mentre Thuram, assiste la splendida girata di Kylian: 2-2 al 37’. Kolo Muani, Coman, Thuram: i riservisti precettati da Didier.

Messi che aveva la Coppa in tasca, ora ha il morale a terra. Di Maria è uscito, i ragazzi sono stanchi. Leo però non ci sta e realizza il 3-2 nel secondo supplementare. Mbappé fa 3-3. Calci di rigore. La Pulce segna ancora nella serie dal dischetto. Al resto ci pensa il Dibu Martinez, più cattivo di lui, che provoca ogni rigorista.

Sbagliano Coman e Tchouameni: Didier tradito dai giovani che gli avevano raddrizzato la Francia. Di certo è stata la finale Mondiale più bella. A Natale mancava. La prossima edizione, estiva, si gioca in Canada. Oltre a Stati Uniti e Messico. Le squadre saranno 48 squadre al posto di 32. Giusto per restare coerenti con le stranezze. 

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