Il Napoli gioca un campionato tutto suo, con otto punti di vantaggio raggiunti in quattordici giornate. Vedi il decimo successo di fila contro l’Empoli. Partite che somigliano a una sentenza. Roba che nemmeno nella Francia del monopolista Psg, esiste una fuga così dominante.
Dal canto suo Spalletti sembra non aver bisogno dei miracoli per fare i tre punti. Malgrado l’assenza di Kvaratskhelia, gli assalti sono meno travolgenti. Pertanto creare difficoltà all’area avversaria è più difficile. Ma la soluzione d’attacco è talmente ricca di idee, che l’occasione viene da sé.
Risultato? Napoli a segno in venti partite. Compresa la Champions con diciassette successi totali. Unica sconfitta? Nella “inutile” partita a Liverpool. Stringe i denti Raspadori. Osimhen è così incontrollabile da procurarsi rigori come ieri, contro l’Empoli. Zielinski poi non è discontinuo.
Durante la gara, il Napoli si è impadronito del pallone ma è rimasto a lungo alla periferia dell’area di rigore. Le uniche scorciatoie hanno provato a disegnarle Politano e Di Lorenzo combinando sulla destra. Dall’altra parte Raspadori – che è più seconda punta – non è riuscito a trovare spazi di manovra.
Il primo tiro in porta è arrivato soltanto al 39’ – cross di Di Lorenzo, aggancio e girata rapida ma centrale di Raspadori. La prima occasione vera, arriva ancora con l’ex Sassuolo, che cerca l’angolo, ma allarga troppo la mira con il destro, dopo un’invenzione verticale di Ndombele.
L’Empoli prova a mettere fuori la testa e Bandinelli riesce ad andare alla conclusione. Tuttavia, Zanetti commette un piccolo errore. Il pareggio a lui andrebbe pure bene, ma spende per primo le sostituzioni. Cosa che magari avrebbe dovuto lasciare a Spalletti fare la prima mossa. Il tecnico del Napoli invece aspetta, mentre scruta la panchina e vede le facce più affamate. Così al 19’ si gioca tre sostituzioni tutte insieme: cambia le fasce – Lozano e Elmas – e il reparto adibito alle invenzioni, con Zielinski per Ndombele.
Spalletti ottiene il cambio di marcia. Perché Lozano a destra manda in confusione Parisi, abituato ai rientri di Politano e poco al puntare dritto del messicano. Ma per risolverla serve ancora qualcosa in più.
In confusione, va Pairetto, che vede uno sgambetto di Marin su Osimhen. Il regista dell’Empoli ci mette del suo, perché aveva intercettato il cross da destra. Ma si addormenta in area, e Osi se lo mangia.
Lozano si prende il rigore: non ne aveva mai calciato uno con la maglia azzurra. Davanti c’è Vicario che ha già fermato Pellegrini e Koopmeiners. Il portiere dell’Empoli tocca pure stavolta, ma non basta. E da qui è tutta discesa per il Napoli.
Tempo 5 minuti e l’Empoli si ritrova in 10. Vedi la seconda ammonizione – stavolta nulla da dire – di Luperto, per un fallo sul “solito” Lozano. Il Napoli si mette quasi a fare possesso conservativo, tanto da arrivare in porta.
Marin salva su Osimhen, Zielinski alza la mira su invito di Lozano. La squadra di Spalletti però ha voglia di chiudere il match e ci riesce poco prima della fine ufficiale. Il Chucky brucia Parisi sulla corsa, lo dribbla sull’esterno e poi apparecchia per l’inserimento centrale di Zielinski con un gran piatto di sinistro.
Il Napoli corre. Adesso attende l’Udinese al Maradona per cercare di concludere in bellezza prima dell’inizio dei mondiali. Dieci vittorie consecutive si erano viste due volte con Sarri.
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