Bello vedere Mattia Binotto e Charles Leclerc che si abbracciano. Dal canto suo, sorride anche Carlos Sainz, in un giorno per lui nero. Si è ritirato con il motore in fiamme, l’ennesimo guasto ha tolto una doppietta certa. Resta lì, fra gli schizzi di spumante, a tenere la lavagna con il nome del compagno e la scritta «P1».
Quando arrivano domeniche così, c’è più gusto ad essere ferraristi. Fantastico vedere Charles che demolisce Verstappen a colpi di sorpassi. Ben tre sorpassi del monegasco su Max per una «vittoria necessaria».
«Ho dovuto convincermi da solo – dice il principino di Maranello -. Prendevo colpi su colpi e avevo soltanto voglia di dimostrare di che cosa sono capace».
Anche se la classifica resta saldamente a favore del pilota Red Bull, la Ferrari non rinuncia di andare all’attacco. Merito del pilota sempre pronto alla vittoria. Capace di trionfare, anche con l’acceleratore aperto al 30% e il pedale rimasto parzialmente bloccato a 7 giri dal traguardo.
Ad ogni passaggio l’ansia cresceva mentre Verstappen vedeva ridurre il proprio distacco. Le marce non entravano in scalata perché i giri del motore erano troppo alti. Un po’ come Senna in Brasile nel 1991.
Ad ogni modo, meglio una macchina veloce che ogni tanto si inceppa, rispetto ad una affidabile ma lenta. Vedere perciò il bicchiere mezzo pieno è d’obbligo. Certo, in casa Maranello, potrebbero arrivare altri momenti difficili dal punto di vista delle noie meccaniche. Ma se la F1-75 è questa, forse qualche problema ce l’hanno anche gli avversari.
Il ritiro dello sfortunato Carlos Sainz, tradito dalla power unit, adesso fa pendere la bilancia totalmente dalla parte di Leclerc.
La situazione classifica, per i piloti Ferrari, chiude quindi il tema delle gerarchie interne. Un fattore, che mette Leclerc nella condizione migliore, per affrontare due piste diversissime, Francia e Ungheria. Qualche preoccupazione, magari, ce l’ha pure Verstappen, che può comunque contare su un’auto solidissima.
Un plauso va anche a Mick Schumacher, sesto, di nuovo a punti. Dopo un inizio stagione poco splendente, il figlio d’arte adesso tira un sospiro di sollievo, mostrando a tutti di che pasta è fatto. Buon sangue non mente.
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