Come si pulisce la bici? Ecco illustrati alcuni consigli

Perché tenere pulita la propria bici?

Il primo obiettivo, è di mantenere in ordine una bici grazie al lavaggio: si tratta di un modo facile e al contempo risolutivo, nel valutare lo stato delle componenti meccaniche. Quando infatti si pulisce una bici, c’è la possibilità di toccare con mano tutte le parti tecniche, comprese quelle nascoste, osservando eventuali problematiche. 

Tale operazione, consente di intervenire persino in anticipo sui guasti, evitando così riparazioni costose. Lavare la propria bicicletta, è un’attività che si deve effettuare con attenzione, poiché offre una serie di vantaggi. 

D’altronde, possedere una bici pulita, equivale ad avere un mezzo che scorre bene, lavora al meglio e non dà problemi. E se i telai moderni sono per la maggior parte realizzati in carbonio, l’umidità e la cattiva conservazione, possono comunque creare danni ingenti sui componenti.

Ecco quindi alcuni preziosi consigli, domanda e risposta, al fine di evitare che una “bici speciale”, non si rovini durante il corso della stagione. Ma al contrario, sarà sempre in buona forma, ogni volta che si ha voglia di farci un giro. 

Quando bisogna pulire la bici?

È cosa buona adoperarsi alla cura della bicicletta almeno dopo ogni uscita. Ovviamente, disporre di un terreno, giardino o spazio in garage per dedicarsi al lavaggio quotidiano, facilita il tutto. In caso contrario, se non si ha un cortile, allora bisogna smontare le ruote e mettere il telaio all’interno della propria vasca da bagno. 

Il modo migliore per riportare a lucido la bicicletta? 

Anzitutto è necessario fare uso dei prodotti creati apposta per sgrassare la meccanica del mezzo. Una volta muniti degli strumenti adatti, è possibile detergere correttamente la bici. In genere, va usato un pennello per spargere del materiale liquido sulla catena, lasciando che scoli cinque minuti. Sul telaio e sulle ruote invece, si adopera una spugna intrisa di acqua e gel, andando a strofinare lì dove c’è dello sporco. Non appena viene insaponata la bicicletta, bisogna sciacquare bene. In particolare gli oggetti metallici: viti, catena, ingranaggi. 

Perché è importante la manutenzione su una bici da corsa, nonostante sia prevalentemente composta di un materiale antiossidante come il carbonio? 

Vero che le bici moderne sono realizzate in composito, perciò non presentano problemi di ruggine, come forse poteva capitare una volta sui telai d’acciaio. Ma l’umidità e la cattiva manutenzione nel corso degli anni, crea seri danni alla componentistica del mezzo.

Ciclisti amatori che usano lo Chante Clair o la nafta per sgrassare la catena e gli ingranaggi della bici!

Lo Chante Clair produce un risultato sgrassante davvero immediato. Il problema però, sta nel fatto che secca le parti meccaniche. In pratica, una volta asciutto, si rischia di trovare la catena e gli ingranaggi arrugginiti. Per non parlare delle bici col freno a disco: se lo grassatore va sui freni, macchia i dischi consumando anche le pastiglie. Riguardo la nafta, diciamo che si può spargere sulla catena. Tuttavia, se qualche goccia dovesse depositarsi sul telaio, resta poi l’alone in modo permanente. Insomma, i prodotti casalinghi sono aggressivi e possono rovinare l’integrità degli ingranaggi, dei cuscinetti o causare il deterioramento della gomma, qualora ci finisse sopra. 

L’uso del compressore dell’autolavaggio è sicuramente utile per fare prima, ma fino a che punto conviene?  

L’idropulitrice adottato dai team professionistici, sprigiona sì un continuo gettito d’acqua, ma l’atmosfera è al minimo. Questo permette di togliere il sapone, sgrassare la catena, gli ingranaggi, senza penetrare nelle zone interne del telaio. Cosa ben diversa l’utilizzo dei compressori degli autolavaggi: la forte pressione dell’acqua, fa filtrare i liquidi causandone l’umidità ed il conseguente deterioramento delle parti. In particolare, lì dove sono montati i cuscinetti: movimento centrale delle pedivelle, serie sterzo o i mozzi delle ruote.   

Gettare di continuo acqua e sapone sulla bicicletta, alla lunga può creare danno? 

Se non asciugata in modo corretto purtroppo sì. Tra l’altro i danni risultano essere addirittura immediati: quando la catena rimane umida, si rischia di farla arrugginire il giorno seguente. Idem per i nipples o i raggi di alluminio. E non c’entra poi avere una componentistica di qualità. Al contrario, bisogna essere meticolosi per preservare le parti meccaniche dalla ruggine. 

L’asciugatura come dovrebbe essere? 

È indispensabile prima passare sulla bici un panno, facendo girare la catena attraverso uno straccio, tenuto nel frattempo in mano, al punto da poter asciugare il tutto completamente. In genere, nei team professionistici, viene utilizzato un compressore ad aria per eliminare l’acqua su ogni superficie. Terminata l’asciugatura, è fondamentale lubrificare la catena con un olio specifico, versando una goccia su ciascuna «maglia». Subito dopo, bisogna ruotare la catena per qualche secondo, in modo che il lubrificante si distribuisca uniformemente su tutta la trasmissione. 

Cosa si deve fare per lubrificare al top la catena? 

Oliare la catena della bicicletta, serve a rendere più scorrevole il flusso tra le maglie esterne, unite a loro volta da diversi cilindri e perni, nonché inseriti a interferenza. Questo è utile allo scopo di ridurre l’attrito ed il calore da esso generato, quando il mezzo è in movimento. La lubrificazione quindi, ha il compito di proteggere il metallo della catena dall’acqua e dall’ossigeno presente nell’atmosfera, evitando così la corrosione.

Da questo si capisce che la lubrificazione deve avvenire rigorosamente sui perni, cercando di far penetrare al loro interno il lubrificante liquido. Si consiglia di evitare l’uso dello spray, poiché oltre ad essere inutile è altrettanto dannoso. Infatti, l’aerosol tende a finire dappertutto, compreso sui dischi dei freni, andando a contaminare le pastiglie. Ad ogni modo, le maglie esterne della catena non devono essere oliate: la patina che si andrebbe a creare, sarebbe una trappola per polvere e sporcizia. Col tempo poi, gli agenti esterni si accumulano sul deragliatore, sui pignoni e sulle corone, fino a rovinarli. Inoltre, tale operazione deve effettuarsi esclusivamente su una catena pulita. 

Quale lubrificante conviene usare? 

Per ingrassare la catena della bicicletta, bisogna utilizzare i prodotti giusti. Ad esempio, l’olio sbloccante utilizzato per sciogliere la ruggine, è assolutamente da evitare, dato che è poco viscoso. In sostanza tende a non rimanere nei perni, ma a sporcare la catena. Tra l’altro, l’olio spray è composto da idrocarburi aromatici, cioè distillati del petrolio. E siccome le guarnizioni in gomma della bici (mozzi, movimento centrale, pedali, serie sterzo) soffrono il contatto con gli idrocarburi, un prodotto tipo lo “Svitol”, non fa altro che seccare le parti meccaniche. 

D’inverno capita di trovare sparso sull’asfalto il sale e questo per evitare che le strade si possano ghiacciare. Tuttavia, è davvero obbligatorio lavare il mezzo al ritorno? 

Per forza. Se non lo si dovesse fare, le conseguenze per la bici sarebbero pesanti: a partire dalla vernice del telaio, fino al consumo precoce dei pneumatici. Meglio non rischiare.  

Se tenuta a modo, quanto può durare una bici?

< Chi macina chilometri nel corso della stagione, il consiglio è di controllare sempre lo stato di usura dei cuscinetti: dallo sterzo al movimento centrale. Dunque, bisogna portare la bici in officina e farla ingrassare. Ma senza dimenticare di dare un’occhiata alle pastiglie dei freni a disco, controllando che non siano troppo consumati i pattini. Eventualmente, vanno sostituiti. Una volta accertata la buona salute del mezzo, dei serraggi di viti e bulloni, la bicicletta se tenuta a regola d’arte, arriva a durare anche dieci anni. Ragione per cui, diverse case costruttrici al giorno d’oggi, garantiscono a vita i propri telai.  

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