Capolavoro Van der Poel: l’olandese vince la Ronde Van Vlaaderen

Spettacolo puro in scena oggi all’edizione numero 106 del Giro delle Fiandre. La Classica dei muri, orfana dell’idolo nazionale Wout van Aert (bloccato dal Covid) ha letteralmente fatto godere il pubblico del ciclismo. Mostrando ai tanti appassionati di questo sport, soprattutto quelli accorsi in migliaia lungo le strade del Fiandre, a un duello epico: Mathieu Van der Poel contro Tadej Pogacar. 

L’olandese figlio e nipote d’arte tornato ad altissimo livello dopo i guai alla schiena, 1° nel 2020 e 2° nel 2021, si è visto lottare di nuovo per il successo. Tadej Pogacar, lo sloveno re di due Tour de France e numero uno al mondo al debutto al Fiandre, non è mancato alla sfida. Per lo sloveno, questa gara non può che essere stata una missione: vincere da neoprofessionista, come fece Eddy Merckx nel 1966 alla Sanremo.

La Ronde Van Vlaaderen si accende ai meno 70 km dal traguardo. Al comando a condurre ci sono: Taco van der Hoorn, Stan Dewulf, Manuele Boaro, Max Kanter, Luca Mozzato, Mathijs Paasschens e Lindsay De Vylder. Seguono i contrattaccanti Yves Lampaert, Jannik Steimle, Zdeněk Štybar, Mick van Dijke, Nathan Van Hooydonck, Alberto Bettiol, Mads Pedersen, Alex Kirsch, Gianni Vermeersch, Ben Turner, Jonas Koch, Marco Haller, Olivier Le Gac e Iván García Cortina. A 1’20” il gruppo principale con Pogacar e Van der Poel.

Ma sul primo passaggio del Vecchio Kwaremont (2,2km, media 4%, max 11,6%, 1500m pavé) cambia tutto: Pogacar attacca, riprende i fuggitivi e li passa al doppio della velocità. Ma ruota dello sloveno c’è Van der Poel. E dopi i muri di Steenbeekdries (700m, media 5,3%, max 6,7%), Taaienberg (530m, media 6,6%,max 15,8%, 500m pavé), Kruisberg (2500m, media 5%, max 9%, 450m pavé), a meno 37 chilometri dall’arrivo si viene a formare un quintetto con Pogacar, Van der Poel, Van Baarle, Madouas e Wright. 

In totale sono 18 i muri affrontati, con il circuito che moltiplica per due la micidiale sequenza del Vecchio Kwaremont e Paterberg, senza dimenticare pure il Grammont e Koppenberg. Sull’ultimo passaggio del Kwaremont, Pogacar accelera mentre Van der Poel lo segue come un ombra. Si staccano invece Wright e Van Baarle, poco dopo cede anche Madouas.  

Sull’ultimo muro, il Paterberg: 360 metri al 12,9% di pendenza media e punta del 20,3%, lo sloveno tenta l’impossibile per staccare l’olandese ma senza risultato. Pogacar sui muri è stato decisamente più vivace di Van der Poel. Tuttavia, questo elemento non basta per fare la differenza. Intanto la coppia di testa ha un vantaggio di 30 secondi sugli immediati inseguitori Van Baarle e Madouas.

Negli ultimi mille metri Pogacar e Van der Poel si sono praticamente fermati, tanto che Madouas e Van Baarle rientrano in velocità. Il francese lancia per primo lo sprint e sembra di poter beffare tutti. Ma Van der Poel non sta a guardare e con un gran colpo di reni bissa il successo del 2020 davanti al connazionale Van Baarle. Pogacar, deluso sbatte con rabbia il pugno sul manubrio. 

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