La nuova era della Formula 1 si apre in Bahrain con un trionfo entusiasmante per il Cavallino, tornato davanti alle rivali Red Bull e Mercedes, dopo tre anni a secco di vittorie. Sabato la pole di Leclerc ha fatto capire che il miracolo era possibile e in gara il Principino monegasco, piega il campione del mondo Max Verstappen, al termine di un duello infuocato.
L’urlo di Charles Leclerc nell’abitacolo della sua Ferrari, la gioia del team principal Mattia Binotto, le lacrime di commozione dei meccanici di Maranello e le rosse in parata dopo l’arrivo con Carlos Sainz, completano così una doppietta rossa destinata a fare storia.
Adesso i tifosi della Ferrari, vedono concretizzarsi la speranza di riscatto affidata alla F1-75, la macchina che celebra l’anniversario della fondazione dell’azienda. La nuova monoposto, creata dalla rivoluzione dei regolamenti, potrebbe mettere fine alla traversata nel deserto: 909 giorni di digiuno rosso, cancellati da una doppietta che ha visto un superbo Charles Leclerc chiudere davanti al compagno Carlos Sainz.
Era diventato, a un certo punto, quasi un sogno proibito. Qualcosa di impossibile da realizzare, di fronte al dominio di Mercedes e Red Bull. Invece è successo, nel modo più convincente ed esaltante che si potesse immaginare. Con una gara combattuta, gestita da tutta la squadra – piloti, tecnici, strateghi e meccanici – in modo perfetto.
Max e Lewis sono avvertiti perché Leclerc di oggi è cresciuto rispetto a quello di tre anni fa, ed è più completo, forte e maturo. La F1-75 sembra così davvero una gran monoposto, capace di ribattere ad ogni uscita di curva. Quella di ieri è stata una lotta fantastica, nella quale Charles non ha mai perso la grinta e l’intelligenza tattica necessaria a non farsi scavalcare da Verstappen. Vedi pure la freddezza con cui ha “assorbito” l’entrata della safety-car e che ha annullato il vantaggio guadagnato in gara.
Bahrain gli ha restituito quindi quello che gli aveva tolto nel 2019, quando al suo secondo anno alla Ferrari fu fermato da un guasto ad un cilindro, dopo una pole mostruosa. Oggi però parliamo di prospettive diverse. Complice una gara resa ancor più grandiosa, per il Cavallino, dal secondo posto di Sainz. Carlos non è stato veloce come il compagno, ma si è confermato pilota intelligente: quando è servito ha affondato il colpo contro Verstappen, che iniziava a manifestare il guaio e che in seguito l’ha portato al ritiro. Un risultato finale che lo mette sì un passo dietro al compagno, ma lo spagnolo è pur sempre un diesel: il tempo potrebbe giocare a suo favore.
Il grande sconfitto di ieri è proprio Verstappen. Max, con il numero 1 sul musetto, ha perso due volte: la prima per aver raccolto zero punti, e questo è sempre un guaio in chiave iridata, la seconda perché nel duello ruota a ruota con Leclerc ha dovuto ripiegare e mettersi in coda.
Ad ogni modo, l’olandese resta il cliente peggiore con cui misurarsi, anche se il problema di affidabilità alla power unit incontrato dalla sua Red Bull (e anche dalla AlphaTauri di Gasly, stesso motore) non è un bel segnale.
Riguardo Lewis Hamilton, che non per caso ha vinto 7 Mondiali, malgrado una Mercedes in crisi, è riuscito a portarsi lo stesso a casa un podio prezioso. Ci sarà da fare i conti anche con il britannico, prima o poi? Per ora sono gli altri che devono fare i conti con il Cavallino. Steremo a vedere.
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