La F1-75 inizia a rispondere ai comandi, rivelandosi facile da mettere a punto. Le conferme arrivano su una pista diversa da Barcellona. La progettazione della rossa di Maranello è buona, ora bisogna capire l’evoluzione e il vero livello degli avversari. La Red Bull, per esempio: nessuno ha percorso tanti giri quanti Sergio Perez (138). Dai ritmi bassi del messicano, sulle prove a distanza, emergono indizi di qualità circa il passo e gestione delle gomme.
Solo l’AlphaTauri di Pierre Gasly ha fatto meglio, nella sessione pomeridiana in cui è stato l’unico a chiudere sotto l’1’34, precisamente in 1’33”902. Stiamo parlando di 5 secondi in più della pole dell’anno scorso (di Max Verstappen), a riprova che bisogna sì considerare il previsto rallentamento delle nuove monoposto rispetto a quelle del 2021, ma di certo ieri, nessuno ha cercato il tempo.
In ogni caso Gasly il suo giro migliore lo ha ottenuto con le gomme più morbide, le C5, mentre le due Ferrari lo hanno strappato con mescola intermedia, la C3. Charles Leclerc era stato il migliore del mattino, rimanendo a 6 decimi dal crono che avrebbe poi registrato il francese. Mentre Carlos Sainz, nella stessa sessione pomeridiana, si è fermato a 457 millesimi, con la seconda prestazione di giornata. Nel complesso dunque 116 giri complessivi, 64 Leclerc, 52 Sainz, per un totale di 627 km.
Una affidabilità tanto più certificata dalle condizioni atmosferiche (37 gradi, 47 la pista).Con buoni riscontri anche sul porpoising, il saltellamento crescente con l’aumentare della velocità in rettilineo, guaio che caratterizza queste nuove auto ad effetto suolo. E che la Ferrari ha parzialmente risolto con una modifica del fondo.
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