Il battesimo della Ferrari F1-75 è il risultato di una macchina costruita con il sudore di persone decise a smetterla di patire, di subire, di correre in una sorta di solitudine agonistica. Al punto da voler rappresentare un progetto che con il passato, non ha più alcun rapporto.
«Coraggiosa», l’ha definita il team principal Mattia Binotto. Se sia davvero coraggiosa può saperlo solo chi l’ha progettata, e conosce quanto estreme siano state certe decisioni. Noi, da fuori, possiamo definirla come minimo promettente.
Charles Leclerc e Carlos Sainz mirano e riammirano il loro nuovo giocattolo, quella F1-75 che entrambi sperano possa portarli al sogno immaginato e poi cullato sin da quando erano bambini.
«Le aspettative sono alte perché noi siamo la Ferrari — va diretto al punto Leclerc —, e quello che mi rende molto fiducioso è il lavoro assolutamente incredibile che ho visto fare negli ultimi mesi. Siamo tutti motivati, e io ho una grandissima voglia di salire in auto e guidare». Gli fa eco il suo compagno: «La macchina mi piace, è molto futuristica. Gli ingegneri ci hanno pensato tanto per andare al limite della prestazione. Spero che abbiano fatto le scelte giuste e la macchina sia competitiva».
Per essere bella, è bella. Anche con tutto quel nero: sono colori “diabolici”, se vogliamo, e qualche diavoleria servirà di sicuro per battere fenomeni come Mercedes e Red Bull. Alcune scelte, legate soprattutto alle fiancate, colpiscono molto. A una prima analisi sembrano azzeccate, curate e intelligenti.
La parte centrale è sicuramente la più innovativa della nuova Ferrari. Grande cura nell’aerodinamica delle pance che presentano uno svaso centrale. Sulla F1-75 è presente un particolare copiato dalla presentazione della Aston Martin.
La power unit è stata rivista nelle geometrie, per ridurre gli ingombri e consentire modifiche alle fiancate. Gli obiettivi di potenza sono già stati raggiunti, ora si sta lavorando sull’affidabilità.
Il muso è a formichiere (quasi fuso con l’ala anteriore) e leggermente più lungo rispetto ad altre soluzioni già viste ed analizzate. La Ferrari, come McLaren e Williams, ha puntato sull’abbassare la parte centrale.
A una F.1 che ha chiuso il 2021 con un risultato di audience spaventoso (la gara di Abu Dhabi è stata vista da 108 milioni di spettatori, il Super Bowl “solo” da 101 milioni) manca una Ferrari vincente, o che lotti là davanti con costanza.
Festeggiando a Firenze il traguardo dei 1000 GP disputati dal Cavallino, era il settembre 2020, Elkann disse che nei 1000 successivi le vittorie sarebbero state di più. Finora non è capitato. Ma la rossa è la scuderia più importante nella storia della F.1. E non può restare a lungo senza successo. In bocca al lupo, allora, alla “coraggiosa” F1-75. Volerle bene, a questo punto, è doveroso.
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