Con un armadio pieno di maglie, Filippo Ganna da tempo è salito di livello: adesso bisogna confrontarsi con le grandi classiche. A 25 anni può, anzi deve. E in primavera gli obiettivi sono Milano-Sanremo e soprattutto Parigi-Roubaix, già sua tra gli Under 23.
Da vero fuoriclasse, Ganna corre e vince in ogni periodo dell’anno. Sono passati cinque mesi dall’ultima esibizione, avvenuta sul palcoscenico più nobile: il Mondiale in Belgio del 19 settembre.
In gruppo non esiste un altro cronoman in maglia arcobaleno che, alla stessa età, ha un palmares come quello dell’olimpionico: dal 2020 Ganna ha vinto 12 crono su 18, con 7 su 7 nel 2020 e 5 su 5 al Giro d’Italia 2020 e 2021.
Adesso è giunta l’ora di dover allargare i traguardi. Lo sappiamo, con l’Olimpiade di Tokyo e quello storico oro nel quartetto si è chiuso il secondo ciclo di Pippo: cronoman e pistard. Dopo sette Mondiali contro il tempo tra strada e pista, l’asticella si alza. E lui per primo ha ricevuto l’incoronazione dal team, Ineos Grenadiers.
Sulle sue spalle si costruisce il presente e il futuro della squadra da 50 milioni di euro di budget. Grazie a lui sono arrivati gli ultimi trionfi rosa al Giro: nel 2020 dell’inglese Geoghegan Hart e nel 2021 del colombiano Bernal, ora alle prese con un delicatissimo recupero dopo l’incidente sulle strade di casa. Con entrambi, Pippo ha un rapporto che va ben al di là dei meri obblighi di squadra.
E non per niente è stato proprio Ganna a spingere per l’ingaggio di Elia Viviani, il suo amico più stretto, anche fuori dal ciclismo. Vivono in simbiosi, e la presenza dell’uno aiuta l’altro a esprimersi al meglio. Probabilmente quest’anno vedremo spesso Ganna aiutare Viviani in volata e finire magari di festeggiare insieme.
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