Pedalare fa bene al cuore, rinforza i muscoli e fa dormire meglio: il gesto ripetitivo del movimento è come se mettesse a posto la testa.
Inforcare la bicicletta per tirarsi su di morale e affrontare la giornata con una marcia in più. Perché pedalare fa bene, non solo al corpo ma alla mente. A dimostrarlo una carrellata di studi, tra cui un’ampia indagine condotta su oltre 1200 persone e pubblicata su Lancet.
Per tre anni i partecipanti hanno riferito che tipo di attività fisica avevano svolto, per quanto tempo e se avevano sperimentato disturbi come depressione o stress. Su settantacinque tipi di attività prese in esame, subito dopo quelle di gruppo come calcio o basket, il maggior benessere mentale era assicurato dal ciclismo, persino in ambiente chiuso. Con un bilancio di un bel 21,6% in meno di giornate negative.
Stesse conclusioni, certamente più empiriche per il sondaggio di Cycleplan, la compagnia assicurativa specializzata in polizze per ciclisti. Secondo questi dati, il 75% di chi ha iniziato a usare la bicicletta, ha notato un miglioramento della propria salute mentale, mentre l’8% ha trovato sollievo per ansia e depressione.
<<Tra mente e bicicletta c’è uno stretto connubio – spiega Roberto Marciano, presidente della Commissione tutela della salute della Federazione Ciclistica Italiana (FCI) – studi recenti dimostrano che c’è un miglioramento dei test mentali grazie alla generazione di nuove cellule nervose da parte dell’ippocampo, ovvero la zona del cervello responsabile della memoria. Effetto questo particolarmente utile per i malati di Alzheimer e Parkinson>>.
Quasi una biciterapia, che alleggerisce la mente anche grazie al ritmo della rotazione della pedalata che crea quella ripetitività del movimento, che “mette a riposo” la testa. <<È come lavorare all’uncinetto o fare le parole crociate – spiega Vera Slepoj, presidente della Federazione italiana psicologi – andare in bicicletta riduce e allontana gli stati d’ansia veicolando altrove l’ossessione. In bicicletta si entra in relazione con l’aria, il vento diventa una carezza e ci permette di recuperare autostima>>.
Benefici sperimentati in prima persona e raccontati da Ludovica Casellati in “La bici della felicità” in cui dispensa pillole di ciclosofia spicciola con consigli su come iniziare a pedalare, scegliere la bici giusta e allenarsi al meglio: << Pedalare sviluppa dopamina, l’ormone del buonumore, e secondo uno studio dell’università della Georgia, chi va in bici in modo moderato per almeno tre volte a settimana, migliora del 20% la propria serenità e diminuisce l’affaticamento del 65%>>, racconta l’autrice.
E quando, pedalata dopo pedalata, la mente si libera, cuore, muscoli e articolazioni si rigenerano: <<L’apparato cardiocircolatorio ha grandi benefici grazie all’incremento della gittata cardiaca e della forza di contrazione miocardica>>, spiega Marciano.
Tutti elementi che hanno un’azione protettiva per cuore e arterie, riducendo il rischio di ipertensione, malattie metaboliche (obesità e diabete) e quindi anche dell’insorgenza di cardiopatia ischemica. <<La bicicletta – prosegue il medico sportivo – a carichi inizialmente modesti, ma poi progressivi come intensità e durata, fa parte di quasi tutti i programmi di riabilitazione cardiologica, pneumologica e ortopedica.
Soprattutto per gli arti inferiori, in particolare dopo interventi ad anca, ginocchio, legamenti e articolazioni>>. Ma non è finita: le due ruote conciliano anche il sonno. E i ricercatori della facoltà di Medicina di Stanford sono riusciti a quantificare i vantaggi: pedalare 20-30 minuti al giorno aiuta gli insonni ad addormentarsi nella metà del tempo e aumenta il sonno di circa un’ora.
I benefici potrebbero essere dovuti all’esposizione verso la luce solare che aiuta a mantenere i ritmi biologici giornalieri e riduce i livelli ematici di cortisolo, favorendo così anche il sonno. E andare in bicicletta fa bene persino all’attività sessuale, visto che migliora la circolazione: <<Con vantaggi sull’erezione maschile, determinata non solo dall’eccitazione ma dall’afflusso di sangue al pene. E poi la bonificazione muscolare migliora la prestazione sessuale per entrambi i sessi>> dichiara Marciano.
Finora tutti lati positivi, ma serve anche un po’ di prudenza prima di iniziare. Oltre ad una visita preventiva del medico dello sport serve gradualità, abbigliamento comodo e tanta acqua. <<Si comincia sempre in pianura con tempi di 45-50 minuti a giorni alterni. Ne bastano invece 25-30 di minuti, sempre a giorni alterni, nel caso si usa la cyclette>>, ammette Marciano.
In seguito, si aumentano progressivamente i tempi man mano che si ottiene una discreta condizione fisica, cioè fino al momento in cui dopo l’uscita in bici, non ci si sente più esausti e le endorfine prodotte, inducono un senso di benessere: bastano 2-3 settimane.
Controindicazioni vere e proprie non ce e sono. <<Sembra anzi dimostrato, anche da studi anglosassoni, che la bicicletta non provoca un aumento delle patologie prostatiche (iperplasia e tumori), anche se l’inevitabile micro-traumatismo dovuto al contatto con il sellino, può causare infezioni batteriche (prostatiti) e parestesie (addormentamenti) del perineo, che però regrediscono facilmente sospendendo temporaneamente l’attività>> conclude Marciano.
Molto interessante.
Complimenti.
Io vado in bicicletta 🚲