Lunedì 19 aprile scatterà la grande sfida delle dolomiti con il Tour of the Alps. Il cast che prenderà parte alla gara ciclistica organizzata dal G.S. Alto Garda, sarà di alto livello con dodici squadre World Tour, mai così tante. Da Enzo Moser a Pavel Sivakov, c’è una strada lunga cinquantanove anni, costruita un pezzo alla volta dalla perseveranza e dalla passione della gente del ciclismo.
Era il 1962 quando il fratello del grande Francesco si aggiudicò la prima edizione, precedendo Alcide Cerato e Gaetano Sarazin. All’epoca la manifestazione si chiamava il Giro del Trentino, e soltanto nel 2016 ha cambiato nome in Tour of The Alps. A conquistare l’ultima edizione nel 2019 è stato quindi il russo Sivakov davanti a Tao Geoghegan Hart, il vincitore dello scorso Giro D’Italia.
L’evento verrà trasmesso in oltre 100 paesi, si comincia lunedì prossimo da Bressanone e si finisce a Riva del Garda il giorno 23 aprile. Rispetto all’edizione del 2020, cancellata a causa della prima ondata da Covid, l’itinerario non è stato ritoccato. Le tappe sono state semplicemente spostate in avanti di un anno grazie al supporto delle istituzioni, fondamentale anche per superare le difficoltà della frammentazione normativa tra le realtà regionali e quelle oltre confine, come in Austria.
Cinque le tappe da affrontare con 13 mila metri di dislivello ripartiti su un totale di 716 chilometri. Nel dettaglio il percorso si districa su tre regioni. Alto Adige, che vede sfilare per la prima volta il Tour of The Alps ospitando due partenze: una da Bressanone, l’altra da Naturno dove è previsto anche l’arrivo. Il tutto per un totale di 201 chilometri. Trentino, con due arrivi: Valle del Chiese-Pieve di Bono e Riva del Garda. E una partenza: Valle del Chiese – Idroland. Infine il Tirolo, che accoglierà due partenze: Innsbruck e Imst. Ma anche due arrivi nella stessa Innsbruck e a Feichten im Kaunertal.
<<Per chi vuole fare bene al Giro d’Italia questa è una corsa perfetta: impegnativa, breve ed intensa>>. A parlare è Andrea Vendrame corridore del Team AG2R Citroën. In questa intervista spiega alcune valutazioni tecniche sulla corsa dolomitica.
Il Tour of The Alps è davvero un banco di prova in vista del Giro d’Italia?
<< Soprattutto per le squadre che intendono fare bene alla corsa rosa, oltre che per gli uomini di alta classifica >>.
In casa AG2R Citroën come cercherete di impostare la gara?
<< Probabilmente proveremo con fughe o attacchi da lontano dato che il principale obiettivo, è quello di massimizzare il ritmo nelle gambe. Per quanto concerne la classifica generale, magari ci penserà Geoffrey Bouchard. Staremo a vedere >>.
Le tappe decisive?
<< Premetto che saranno cinque giorni di sofferenza per tutti noi corridori. Ad ogni modo, ne cito un paio. La terza frazione, quella del 21 aprile. In pratica dopo il passo Resia sarà la salita di Tarres a fare una bella selezione. E anche se dalla discesa al traguardo di Naturino c’è parecchia strada, sarà molto interessante osservare il comportamento dei big >>.
E poi?
<< Giovedì 22 aprile è la volta della quarta frazione, la più lunga, con 3.380 metri di dislivello: all’inizio si affronterà il Passo Castrin, e subito dopo il Passo Campo Carlo Magno. Infine lo strappo delle Selle Giudicarie e la salita di Castel Condino verso Boniprati. Si prevede una giornata impegnativa con un saliscendi che ti consuma. Penso offrirà terreno per la battaglia tra chi vuole indossare la maglia di leader della classifica >>.
Il fatto che quest’anno una corsa da sempre adatta agli scalatori potrà offrire una chance ai corridori veloci, è da considerarsi un’opportunità in più?
<< Per noi del Team AG2R Citroën senz’altro, ma non saremo gli unici. Prevedo una battaglia sanguinosa in ciascuna frazione. Tra l’altro basti pensare alla lista dei nomi che prenderanno parte alla gara, preannunciando così una guerra tra titani in vista del Giro d’Italia >>.
Si è ripreso dopo la caduta alla Settimana Coppi e Bartali?
<< Sono in fase di recupero, in verità mi manca ancora un po’ per tornare al top della condizione >>.
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