Richard e il sogno di un bambino diventato realtà

Anche quest’anno il Giro d’Italia giunto alla edizione numero 102 scrive un’altra splendida pagina di storia del ciclismo, grazie a un corridore professionista di nome Richard Carapaz.

Inoltre vedere l’atleta del Team Movistar sotto il palco della premiazione mentre abbraccia i figli Richard Santiago e Ayni Sofia, accompagnati dalla moglie Tania, lascia intendere come Carapaz sia un ragazzo davvero semplice.

Partito da una terra lontana, il corridore ecuadoriano in questo Giro ha lottato con tutte le sue forze. Dapprima conquistando la quarta tappa della Corsa Rosa a Frascati, riuscendo persino a battere in volata un certo Caleb Ewan. Infine, una volta indossata la maglia rosa, non se l’è più levata. 

Per questa ragione, non ci ha messo molto ad essere amato dal pubblico, regalando emozioni uniche come solo un vero fuoriclasse sa fare. Spesso le sue dichiarazioni ai microfoni ricordano quelle dei pionieri di uno sport che, oramai si è aperto a tutte le novità tecnologiche del mondo.  

La <<Locomotora>> del Carchi, come ama definirlo il Presidente dell’Ecuador Lenin Moreno, ci ricorda che il ciclismo è una disciplina piena di sentimenti e più che ad un semplice sport, assomiglia magari a un duro mestiere.  

L’Italia del Giro dunque, ancora una volta vede incoronare un nuovo Re. Dopo tante legende nate su queste strade, adesso è il tempo di festeggiare un ragazzo non più sconosciuto. Il “campesino” con la faccia da pugile, ha mostrato di saper incassare colpi senza mai gettare via la spugna. Per quanto sottovalutato all’inizio, Carapaz si è rilevato un degno vincitore. D’altronde chi vince, ha sempre ragione.   

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