POGACAR PRONTO PER L’ASSALTO DEFINITIVO
Il Tour oramai corre verso la conclusione. Anche se mancano solo tre tappe e la Maglia Gialla ha più di 3minuti di vantaggio, non si può dire che la corsa sia chiusa.
Oggi c’è il passo più alto d’Europa: il Col della Bonette. Un’ascesa di 2802 metri che prosegue fino alla vertigine di Isola 2000 (16,1 km al 7,1%) al traguardo. Pogacar prepara l’ultimo assalto, ma Vingegaard ed Evenepoel promettono battaglia.
Alla partenza da Firenze, il duello sembrava essere tra lo sloveno e il danese, con il belga nelle vesti del terzo incomodo. I Pirenei però hanno dato ragione a Pogacar. La maglia gialla ha dominato il Giro di Francia e tutto ciò che è accaduto in corsa lo ha deciso solo lui. Eppure, il Tour non è ancora chiuso.
Quella di oggi é la tappa regina del Tour, così dura e lunga, sembra essere disegnata apposta per gli assalti estremi. Insomma, se da un parte Pogacar vorrà mettere la parola fine, dall’altra Vingegaard tenderà un ultimo colpo di mano.
«Sono pronto nel fisico e nella testa per ciò che può succedere – ha ribadito Tadej –. Abbiamo una grande squadra per dare ritmo e vincere una tappa. Conosco bene queste salite e sono felice di avere il tempo dalla mia parte. Ad ogni modo la migliore difesa è l’attacco».
Da parte sua Vingegaard vuole solo dimostrare di avere ancora le batterie cariche. «Sono venuto qui per vincere, ci proverò perché non voglio avere rimpianti», ha ribadito il danese.
Il terzo incomodo Remco, invece, non sta davvero nella pelle, anche se a parole dice di accontentarsi del podio. «Non so cosa aspettarmi – ammette il belga – ma saranno giorni spettacolari con tutte queste salite. Io mi sento comodo anche sopra i 2mila metri, ma penso che Tadej non starà a guardare».
L’interminabile Bonette porta il gruppo a quota 2800 metri, e sopra i duemila metri è difficile fare previsioni. A due passi dal cielo ogni respiro si complica, ogni progetto si sfoca, ogni errore si paga caro.
Fino al giorno dopo, il sabato, in cui l’altimetria presenta quattro cime imponenti una dopo l’altra per decretare il definitivo vincitore. E se pare quasi certo che sarà Pogacar a trionfare tra le nuvole, il pubblico è chiamato ad assistere a una nuova guerra tra marziani.
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