POGACAR E LA BICI DA CRONO CON SUPER ACCESORI
Il bolide di Pogacar monta la sella più cara del mondo dal costo di 1.000 euro. E questo per consentire la «massima rotazione pelvica» in curva, senza alterare l’aerodinamica.
Il telaio in carbonio grezzo invece è privo di vernice per limare due etti sul peso. Lo sloveno ieri a cronometro ha usato un olio speciale da 800 euro al litro per rendere la catena più scorrevole.
Risultato? Solo guadagni marginali, che però hanno consentito a Tadej di contenere il distacco da uno scatenato Remco Evenepoel.
«Sono partito bene e con buone gambe — ha dichiarato Pogi —. In gara ho sofferto nella parte pianeggiante del percorso. Avrei voluto vincere, ma perdere da uno come Remco ci sta. Ciò che importa è aver allungato a +37” su Vingegaard e +34” da Roglic».
Il campione del mondo a cronometro e miglior giovane del Tour rifila così alla maglia gialla soltanto 12 secondi. E dopo 28’52” a 52,6 km/h sulle strade della Borgogna, Evenepoel si porta a +33” dalla leadership.
Il belga sulla distanza delle tre settimane può vantare solo la vittoria alla Vuelta 2022. Pertanto, in ragione della durezza del Tour, rimane difficile poter credere ad un eventuale suo ribaltone.
Evenepoel nel finale smette improvvisamente di mulinare il 62×11 convinto di aver forato. «Per fortuna non si trattava dello scoppio del copertone ma del rumore di una bottiglia di vetro caduta a terra». La dichiarazione del capitano della Soudal al termine della prova.
Ayuso e Almeida, 4° e 5°, sono solo pregevoli spalle di Pogacar. Perde quota invece Carlos Rodriguez (6°) a conferma di una certa inadeguatezza da parte del giovane atleta spagnolo nelle prove a cronometro.
Fino a giovedì prossimo al Tour si susseguiranno tappe piatte o da imboscate. Chi vuole magari mettere in crisi i quattro al comando, deve cercare di inventare qualcosa.
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