Al Tour de France è l’ora dell’Africa

LO SPRINTER D’AFRICA

Biniam Girmay, 24 anni, entra nella storia come il primo ciclista dell’Africa nera a vincere una tappa al Tour. Partito per lanciare la volata a Thijssen, quando ha visto che il compagno non era più alle sue ruote, decide bene di tirare dritto.

«È un giorno speciale per me e per l’Africa, da noi non è facile emergere – dichiara Girmay -. E un momento unico per il mio Paese che ha il ciclismo nel cuore. Adesso saranno tutti felici. Mio padre amava questo sport e a luglio dopo pranzo ci portava al bar a vedere il Tour. Sagan era il mio ciclista preferito, così promisi a me stesso che un giorno avrei preso il suo posto. La mia famiglia mi ha sempre esortato a crederci. Ora mi godo questo momento. Spero che un domani altri talenti arrivino dalla stessa parte del mondo».

Il trionfo arriva al termine della terza frazione della Grande Boucle. La più lunga dell’edizione 111 e l’ultima disputata per intero in territorio italiano. Girmay non è la prima volta che vince. In carriera conta già una Gand-Wevelgem e una tappa al Giro d’Italia.

Girmay esulta a Torino in casa Savoia dove Umberto I, il re d’Italia estese la sua corona pure in Eritrea. Lo sprint giunge al termine di una volata particolare: nei chilometri finali è successo di tutto.

E dopo diverse cadute e calcoli di classifica, Biniam mette in scacco i migliori velocisti in circolazione. Il portacolori della Intermarché, porta così la sua Eritrea al centro del ciclismo mondiale. Una nazione che ha trovato la sua indipendenza solo nel 1993, dopo una guerra durata trent’anni contro l’annessione dell’Etiopia.

In lacrime Biniam ha ricordato: «Il ciclismo esiste nei luoghi più difficili lontano dall’Europa. In questo sport pure un bambino nato in un posto che nessuno conosce può diventare un campione».

Nel 2025 i Mondiali di ciclismo si svolgeranno in Ruanda. «È arrivato il nostro momento – ha continuato Girmay -. Voglio ringraziare la mia famiglia, mia moglie e tutti gli africani. Dobbiamo essere orgogliosi, questo è il nostro momento. Voglio ringraziare la mia squadra: non avevamo mai colto una vittoria in questa corsa, ma ci siamo riusciti e sono super felice».

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