A PRATI DI TIVO IL GIRO È CHIUSO!!!
Alla prima settimana del Giro, Pogacar ha già vinto due tappe. Non solo, lo sloveno riesce a creare quasi un buco tra sé e il resto del gruppo. Dani Martinez e Geraint Thomas hanno già oltre due minuti e mezzo di ritardo.
Oggi la corsa offre un altro traguardo che piace a Tadej. È l’arrivo in quota a Prati di Tivo, sul Gran Sasso d’Italia. Un traguardo che potrebbe infliggere il definitivo ko ai suoi avversari. Pogacar ci ha già vinto, solitario, in occasione della Tirreno-Adriatico del 2021. Il suo istinto da autentico Cannibale di certo continuerà a dare spettacolo.
La corsa rosa rischia di chiudersi nei 152 chilometri di tappa da Spoleto a Prati di Tivo. Una frazione fatta su misura per lo sloveno, che quando decide di aprire il gas in salita viaggia con leggerezza. Un mix di classe e potenza al punto da renderlo il campione più completo del ciclismo attuale.
Tadej è l’unico capace di vincere tutti gli appuntamenti di prestigio del calendario, dai Grandi Giri alle Grandi Classiche. Geraint Thomas, il primo dei suoi avversari di questo Giro ha detto di sentirsi orgoglioso di duellare con lui.
L’attuale maglia rosa è ormai al pari di Merckx. Ernesto Colnago, che fu meccanico di Eddy, cinque anni fa ha portato Pogacar al professionismo. E dopo la cronometro di ieri, ha chiamato Merckx per dirgli che nessun altro come Tadej ha risvegliato quei ricordi.
Il Cannibale dal canto suo, gli ha confermato che vede possibile la doppietta Giro-Tour. Quell’uno-due da leggenda che Merckx ha centrato addirittura tre volte e che al ciclismo manca da 26 anni: dall’impresa di Marco Pantani nel 1998.
In una crono di 40 chilometri e 600 metri, battere uno specialista del calibro di Filippo Ganna non è facile. Farlo con una rimonta negli ultimi duemila metri è qualcosa di monumentale. Pogacar ha letteralmente spianato la salita nel cuore di Perugia.
Dopo una prima parte d’adattamento, Tadej ha trovato il giusto ritmo nella parte centrale del circuito. Al primo rilevamento, dopo 20 chilometri pianeggianti, Ganna era già al comando, con Pogacar 10° a 44” e Thomas 13° a 52”.
I successivi 15 chilometri hanno però stravolto tutto. Ganna è sempre transitato in testa, ma nel frattempo Tadej s’era già portato in seconda posizione a 47”, viaggiando praticamente sugli stessi tempi dell’olimpionico. Al contrario, Thomas ha perso più di 2” a chilometro rispetto alla maglia rosa, transitando all’attacco della salita con un divario già significativo di 40”.
Ganna era ancora in testa e ai piedi della strada in salita che porta a Perugia e aveva un margine rassicurante su Pogacar. Ma è stato proprio lì, quando la crono sembrava persa che lo sloveno ha cambiato marcia. Pogacar negli ultimi 6 chilometri recupera a Pippo 10 secondi ogni mille metri. In pratica la maglia rosa ha affrontato la salita finale con punte al 16% a oltre 32 di media. Davvero mostruoso. Oggi potrebbe mettere il definitivo sigillo alla maglia rosa e pensare così alla Grande Boucle.
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