A questo Giro l’Italia del ciclismo c’è

Ecco che al Giro d’Italia tre azzurri, campioni olimpici a Tokyo 2021 infiammano il finale della Acqui Terme-Andora. I protagonisti, amici rivali, sono i fantastici tre: Jonathan Milan, Filippo Ganna e Simone Consonni. Manca solo Francesco Lamon, e il quartetto olimpionico sarebbe bello che completo.

Fuoco e fiamme, sulle stesse strade della Classicissima, manco fosse una prova generale in vista dei Giochi di Parigi. Ganna ha cercato l’azione a sorpresa, aprendo il gas sulla salita di Capo Mele, uno dei passaggi importanti della MilanoSanremo.

Milan si rende protagonista di uno sprint fantastico con i suoi 1898 watt per prendersi lo scettro delle volate. Il gruppo viaggia a 64 orari per giocarsi la quarta tappa. E intanto sulla linea del mare azzurro di Liguria, pare formarsi il disegno dei cinque cerchi. Un miraggio da suggestione olimpica lungo, guarda caso, 4000 metri. Come quelli che tre anni fa, a Tokyo, hanno regalato all’Italia l’oro dell’inseguimento a squadre. E che fra tre mesi, nella Ville Lumière, chiameranno al bis il nostro prodigioso trenino.

Filippo Ganna entra in scena con un’azione pazzesca: solo contro tutti. Mancano 4 chilometri al traguardo. La fuga di giornata – di cui lo stesso Pippo ha fatto parte ma solo per la prima mezz’ora – si è appena spenta. E sull’attacco del Capo Mele, il nove volte iridato infligge una rasoiata.

Una cronometro di 4000 metri che punta dritta al traguardo. Ganna stava già pregustandosi il successo, quando a circa 600 metri ha sentito il rumore delle ruote rivali avvicinarsi sempre più. Dietro di lui il gruppo schiumava rabbia al pensiero di perdersi una volata.

Ed è lì che ha capito di non avere possibilità. Una delusione forse raddoppiata da un particolare non secondario. A chiudere il buco ci aveva pensato Consonni, al lavoro per il compagno di squadra Milan e contro l’amico e compagno di Nazionale, Ganna. La corsa è corsa, lo sanno bene anche loro: qui l’Italia è solo una sigla accanto al nome di quei tre moschettieri. Sono amici quei fantastici tre ma al Giro battono un’altra bandiera. Pippo corre per una squadra (la Ineos di Geraint Thomas), Consonni e Milan per un’altra (la Lidl-Trek). Il cuore era diviso in due ha confessato Simone all’arrivo. Le gambe però hanno fatto il loro dovere, permettendo l’aggancio al fuggitivo e lasciando il compito di chiudere al velocista friulano. E Milan ha scatenato tutti i suoi cavalli, mettendo in fila uno dopo l’altro i pretendenti alla vittoria.

Il ventitreenne friulano torna a vincere ad un anno esatto dalla prima e sino a ieri unica vittoria nella corsa rosa. Era il 7 maggio 2023 quando il gigante di un metro e 94 s’era preso il traguardo di San Salvo. Jonathan Milan se la gode. Battuto il giorno prima a Fossano dal belga Merlier, si mette alle spalle i cinque secondi posti consecutivi incassati nelle ultime sue volate al Giro.

Qualcuno già lo paragona a Cipollini, e in quanto a precocità ci siamo. Intanto ieri è diventato il primo under 24 italiano a vincere due tappe al Giro vent’anni dopo Cunego. Ai Giochi di Parigi ci sarà la finale del quartetto su pista. I tre moschettieri (più probabilmente Francesco Lamon, quarto uomo anche in Giappone) si ritroveranno a pedalare dalla stessa parte per difendere il titolo olimpico.

Le premesse al momento sono ottime. Il Giro servirà a potenziare la loro condizione, poi da metà luglio ci penserà il c.t. della pista Marco Villa a finalizzare il lavoro.

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