In una Liegi carica di elettricità dove tutti attendevano la sfida tra Van der Poel e Pogacar, non c’è stata storia. Il match finale va di netto allo sloveno.
Il suo attacco è iniziato al momento che tutti attendevano: la Redoute, 1600 metri all’8.8% di pendenza media. Il portacolori della Uae Emirates spiana la Cote in scioltezza con un rapporto non semplice da mulinare. Non a quel livello.
Ma lui è Pogacar e in sella alla bici può permettersi qualsiasi cosa. In questa stagione su dieci gare ne riesce a centrare ben sette.
Allo sloveno avrà fatto anche bene il ritiro tra le alture della Sierra Nevada. Ma per liberarsi della presenza del campione del mondo ed altri rivali, gli è bastata una accelerata.
La Liegi con le sue pendenze e un totale di 4.266 metri di dislivello su 255 km totali, pare una corsa disegnata apposta per Pogacar.
Visto però il terzo posto di Mathieu Van der Poel, il sogno di eguagliare la vittoria del padre Adrie alla Liegi non sembra poi lontano.
In tema di classiche, Pogacar e Van der Poel rappresentano il meglio che c’è in gruppo. Con 6 successi da parte di entrambi, sono gli atleti in attività con il maggior numero di Monumento.
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