Benjamin Javaux, protagonista del ciclismo eroico

Tour de France 1921. In foto Benjamin Javaux durante la 12^ tappa, Ginevra – Strasburgo, di 371 km. A meno 20 chilometri dall’arrivo, l’atleta belga resta coinvolto in una caduta di gruppo.

Dopo aver riportato alcune escoriazioni, il corridore si accorge che la forcella della sua bicicletta è rotta. Il regolamento a quei tempi parlava chiaro. Ogni atleta doveva giungere a fine corsa con la stessa bici con il quale aveva preso il via.

Javaux in preda alla disperazione chiede aiuto agli spettatori. Nel frattempo alcuni avversari lo riprendono e lo superano. E proprio quando sembrava non ci fosse più niente da fare, ecco che dal pubblico spunta un ragazzo con in mano una bici.

Con la promessa di restituire al giovane la bicicletta prestata, Javaux termina i restanti chilometri di gara portando a spalla la sua bici danneggiata.

A vincere la frazione è il francese Honoré Barthélémy. Il belga chiude in dodicesima posizione a 29 minuti e 12 secondi dal primo, dopo quasi 16 ore di corsa.

Benjamin Javaux terminerà la sua carriera nel 1925. Attività iniziata nel 1921 e portata avanti da corridore individuale.

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