Charly Gaul, l’Angelo della Montagna

Charly Gaul, l’Angelo della Montagna, nella bufera del Bondone.

Giro d’Italia 8 giugno 1956, 21^ tappa da Merano a Monte Bondone. Quel giorno accadde qualcosa di leggendario. In gruppo ad indossare la maglia rosa c’è Pasqualino Fornara. Quest’ultimo l’aveva tolta ad Alessandro Fantini durante la crono da Livorno a Lucca.

In classifica generale, staccato di oltre 17 minuti, c’è un giovane atleta. Il suo nome è Charly Gaul. Il 23enne lussemburghese quella mattina, non sapeva che stava per andare incontro ad una frazione terribile. Una giornata che lo avrebbe consacrato tra le leggende del ciclismo.

La terzultima tappa di 242 km, presentava il Passo Rolle, Colle Brochon e Bondone. Già dai primi chilometri di gara è il cattivo tempo a farla da padrone.

I corridori in griglia erano 87. Nessuno di loro poteva immaginarsi che sopra quelle montagne, stava per accadere qualcosa di unico ma al contempo drammatico.

Sul Passo Rolle infatti, la pioggia si trasforma in grandine. Il vento gelido, renderà poi l’avanzare degli atleti un’impresa impossibile.

Ma ecco che dalla tormenta di neve sbuca Charly Gaul. L’Angelo della Montagna è avvolto da una bufera di acqua ghiacciata. Dietro di lui a oltre 2 minuti seguono Monti e Bahamontes.

Intanto i corridori con indosso la maglia di lana bagnata, non possono che affidarsi al foglio di giornale in vista della discesa. Alcuni di loro preferiscono ritirarsi, altri sono costretti a fermarsi perché manifestano principi di congelamento.

La marcia di Gaul prosegue imperiosa sul Brocon. De Filippis (leader virtuale) è costretto a ritirarsi. Anche la maglia rosa Fornara, deve arrendersi alle forze della natura. L’impresa di Charly Gaul realizza così una pagina memorabile nella storia del ciclismo.

Alessandro Fantini taglia in piazza d’onore con quasi 8 minuti di ritardo. Al terzo posto termina Fiorenzo Magni, impegnato a reggersi il manubrio con un laccio stretto tra i denti a causa di una spalla fratturata.

La tappa del Bondone è portata a termine da soli 43 ciclisti. Si narra che Charly Gaul, a fine gara, riprese a parlare solo grazie a un bagno bollente.

Il lussemburghese riuscì a conquistare la maglia rosa con 3 minuti e 27 secondi su Magni. Un vantaggio che consentirà a Gaul di giungere alla vittoria della 39esima edizione del Giro d’Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.