Pogacar ha perso il Tour? Vingegaard aiutato da AI?

E SE FOSSE STATO POGACAR A PERDERE IL TOUR? DIETRO IL SUCCESSO DI VINGEGAARD C’È L’AUSILIO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

Ci siamo. Oramai è fatta. Ancora pochi giorni e il #TDF2023 chiuderà con la classica passerella parigina. Cosa resta di questa Grande Boucle, se non quello di avere assistito ad una tra le più spettacolari corse ciclistiche degli ultimi 20 anni? Un Tour con fughe studiate prima della partenza e pilotate in gara dalle ammiraglie. Gregari di lusso del calibro di Van Der Poel, Van Aert, Adam Yates.

La sfida Vingegaard e Pogacar, con tanto di verdetto finale, che ha riconfermato il bis del danese. Combloux e Courchevel di sicuro, sono destinati a restare nella mente dei tifosi. Memorabile la debacle dello sloveno, al suo «sono morto» comunicato via radio.

La seconda vittoria di Vingegaard al Tour però, ha suscitato non pochi dubbi. La colpa? Quella di avere disputato una crono con prestazioni disumane. Sulle prime pagine dei media francesi, il possibile doping occupa più spazio delle imprese sportive. A questo punto, bisogna mettere in chiaro più di una cosa.

A Jonas Vingegaard in quindici giorni di Tour, hanno prelevato cento millilitri di sangue e due litri di urina. I primi campioni analizzati hanno dato esito negativo, gli ultimi saranno visionati entro mercoledì.

La sua bici poi, è stata sottoposta a onde magnetiche, esplorata con endoscopio e visionata ai raggi X. Infine, smontata dai giudici sotto gli occhi dei giornalisti. Risultato? Nessuna traccia di motori o dispositivi di assistenza alla pedalata. Jonas gioca pulito.

Come spiegare allora prestazioni mai viste prima, con valori che hanno lasciato stupefatti persino i fisiologi? Forse una soluzione c’è. Ed è possibile riscontrarla nei sistemi innovativi riconducibili all’intelligenza artificiale.

L’idea, è che il danese e la Jumbo, abbiano studiato affondo ogni singola tappa del Tour al simulatore. Un computer dotato di particolari sensori, in grado di fare previsioni con un margine minimo d’errore.

In aggiunta, esistono altri sistemi di supporto attraverso “l’algoritmo di monitoraggio”. Ad esempio il “Machine learning”. Cioè l’analisi tecnica del corridore durante lo sforzo. Oppure, l’attività di “scouting e recruiting”, con l’interpretazione dei dati fisiologici e biomeccanici.

E questo per scoprire il valore limite dell’atleta. Tali elementi, vanno poi innestati su un metabolismo fuori del comune presente in Vingegaard. Il danese possiede un consumo massimo di ossigeno da record con 90 ml/kg/ al minuto.

A ciò va aggiunto il potenziale del mezzo. Non si possono affrontare discese a oltre 100km/h, con bici realizzate in materiale leggero, senza aver prima fatto dei test. Insomma, è tutto studiato.

Vingegaard, ha poi scelto di puntare sul Tour. Nel 2022, dopo aver sofferto nei primi 10 giorni, il portacolori della Jumbo, ha mandato fuori Pogacar. E lo ha colpito nel suo punto debole: la tenuta nel lungo periodo.

Dal canto suo, Tadej ha voluto seguire Merckx. Vedi i trionfi al Giro di Lombardia (due volte), alla Liegi-Bastogne-Liegi e al Giro delle Fiandre. La possibilità di lottare per Sanremo e Roubaix. Risultato?

La terza settimana non perdona, specie quando si va a tutta come è accaduto alla Grande Boucle 2023. A Courchevel, la tappa più dura, è arrivato il conto da pagare. Sorge spontaneo chiedersi! E se questo Tour l’avesse perso Pogacar? Per lo sloveno, non sarebbe meglio cambiare il calendario e puntare anche lui al Tour?

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One thought on “Pogacar ha perso il Tour? Vingegaard aiutato da AI?

  1. Se fossi in lui continuerei così é molto bello vincere le classiche, tour ne ha già vinti due poi ce il giro il mondiale ecc. Se si

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