VINGEGGARD VINCE LA CRONOMETRO E BASTONA POGACAR! MA ATTENZIONE A DOMANI…
Una differenza così marcata tra i due duellanti per la conquista della Grande Boucle, non era affatto prevedibile. Vingegaard ha letteralmente demolito Pogacar. Una disfatta per lo sloveno non solo agonistica, staccato di 1.38 secondi, soprattutto una botta morale.
“Allo radio mi urlavano in continuazione di spingere forte – dichiara Vingeaard -. I tempi mi sono stati annunciati sul finale di tappa. Al termine della crono, sono rimasto sorpreso del terreno inflitto a Pogacar. Non credevo di aver dato un distacco del genere al mio avversario. È stata una cronometro divisa in più parti. Ovvero tra pianura, discesa e salita. Personalmente l’ho affrontata con la bici da crono dal primo all’ultimo chilometro. E questo al contrario degli altri. Riguardo domani, non vedo l’ora di pedalare sulla mitica salita di Courchevel”.
Si può decidere un Tour de France in soli 22 km a cronometro? La risposta è ancora no! Meglio non sottovalutare la tappa di domani dal Mont Blanc a Courchevel!
Resta il fatto che a questo Tour, il colpo del k.o. decisivo potrebbe averlo inflitto Vingeggard. L’ultima settimana inizia a favore del danese, ma la conquista per la maglia gialla, resta una questione aperta. Ora ci vuole fantasia, tattica e una buona dose di coraggio da parte dello sloveno, per tentare il ribaltone.
Insomma, Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. I due protagonisti di una corsa incredibile e ricca di entusiasmo. Il trittico sulle Alpi ha dimostrato che dietro di loro c’è il vuoto. Van Aert, terzo nella crono odierna, si è definito come “il primo degli umani”.
La 16^ tappa, da Passy a Combloux di 22 chilometri è stata letteralmente dominata dal leader del Tour. Il danese ha affrontato la Cote de Domancy con la bici da crono. Al contrario di Poagacar che è salito su con la bici tradizionale. Parliamo di un muro lungo 2700 metri con una pendenza media dell’8% e massima del 14%.
Finale di tappa a 41.2 di media oraria e oltre un minuto e mezzo rifilato allo sloveno. Attenzione! Pogacar non è andato piano, anzi. Lo sloveno ha ripreso Rodriguez all’arrivo. È Vingeggard che ha viaggiato come un missile. Incredibile!!!!
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