Dopo 58 anni la Ferrari conquista la 24 Ore di Le Mans

Le Mans, 11 giugno 2023, una data destinata a restare scolpita nella leggenda del Cavallino.

Appena un anno fa, la 499P nemmeno esisteva. In casa Maranello, l’idea di costruire un bolide ibrido sembrava far parte ancora di un progetto lontano. Dopo mezzo secolo ecco il ritorno nella classe di vertice dell’endurance. L’ultimo successo in Francia del cavallino risale era al 1965. Enzo Ferrari decise poi di abbandonare Le Mans per concentrarsi solo sulla F1.

È stato John Elkann a rimettere in moto il progetto. Scommessa assai rischiosa visto il dominio della Toyota dal 2018. Il presidente però, vince la sfida contro ogni pronostico. «Memorabile — afferma Elkann —, questo successo. Siamo orgogliosi di aver portato l’Italia sul gradino più alto del podio».

Centrare al primo colpo la 24 Ore era un’utopia. La Ferrari nel Mondiale endurance, negli ultimi anni aveva raccolto tre podi in tre appuntamenti, ma zero vittorie. La doppietta in qualifica dell’altro ieri, aveva dato dei segnali positivi.

Dopo 342 giri la fatica, la tensione, l’ansia per i contrattempi sulla Rossa numero 51, si sono dissolti in una festa collettiva. E questo grazie ad Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e al britannico James Calado.

«Ho pianto, dopo tanti anni di sacrifici, di delusioni — dichiara Giovinazzi — . Ma nella vita se continui a crederci, prima o poi ce la fai». Il pilota di Martina Franca, così ha contribuito a sbriciolare la resistenza della Toyota numero 8. Auto guidata da Brendon Hartley, Ryo Hirakawa e Sebastien Buemi, vincitori dell’edizione 2022.

Pier Guidi, pilota con la laurea in ingegneria, ci ha messo del suo finendo nella ghiaia per evitare di scontrarsi con un auto incidentata. Il ragazzo di Tortona aveva fatto incetta di titoli nel Gt, insieme a Calado. «Quando ero nella ghiaia — dice Guidi — pensavo che il sogno fosse finito lì. Invece sono ripartito e ho pensato solo a recuperare».

Ancora brividi nei pit-stop, quando la 499P si è ammutolita e il grosso vantaggio sulla Toyota è andato in fumo. La calma e il sangue freddo ai box Ferrari hanno fatto la differenza. Dopo un restart l’auto si è accesa.

Maranello ha trovato un gruppo condotto da un manager in gamba come Antonello Coletta. «È stata una sorpresa — commenta l’economista votato alle corse —. Siamo il primo costruttore che vince al debutto nelle Hypercar». Prossima tappa il 7-9 luglio a Monza per la 6 Ore. 

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