Il Tour de France, ritrova l’Alpe d’Huez e celebra i 70 anni dalla prima scalata di Fausto Coppi. Correva l’anno 1952, quando il Campionissimo il 4 luglio, andò ad indossare la maglia gialla al termine della tappa. Un primato che l’Airone, riuscì a conservare fino a Parigi.
Da allora, solo sei italiani si sono visti trionfare in cima a l’Alpe d’Huez. Gianni Bugno (1990-1991), Roberto Conti (1994). Marco Pantani (1995-1997). Il Pirata, detentore del miglior tempo di scalata, con 36’50”. Giuseppe Guerini (1999).
La salita dista 13,8km ed ha una pendenza media del 8%, con punte al 11,5% negli ultimi 4 km. Con 21 tornanti, il dislivello è di 1090 metri. Ma la frazione, Briançon-Alpe d’Huez di 165 km, presenta altre asperità. Come il colle del Galibier, dove i corridori l’hanno affrontata dal versante più facile. Cioè da Les Montier – les Bains (23km al 6%).
La Croix de Fer (29km al 5%) con passaggio da Saint Jean de Maurienne e Bourg d’Oissans. L’Alpe è stata scalata l’ultima volta nel 2018. A vincere fu Geraint Thomas in giallo.
Durante la gara, ai piedi dell’ultima salita, cinque uomini sono al comando. Si tratta di Powless, Ciccone, Froome, Pidcock e Meintjes. I fuggitivi conservano un vantaggio di 6’04” sul gruppo maglia gialla.
Lo scatto di Pidcock poi mette in difficoltà i compagni di fuga. Tra questi c’è Giulio Ciccone. Meintjes è il primo inseguitore, più dietro Froome cerca di non mollare.
Il britannico pedala in testa avvolto da due ali di folla. In gruppo, il forcing della Jumbo-Visma provoca un certa selezione. A farne le spese è Bardet, secondo della generale. A 3,5 km dal traguardo, Pidcock è al comando con 33″ su Meintjes, 1’19” su Froome. Il drappello della maglia gialla insegue a 3’57” ed è composto da Kuss, Vingegaard, Pogacar, Thomas e Mas.
E sugli ultimi km dell’Alpe d’Huez, Pogacar, dopo lo smacco di ieri, prova ad andarsene. Ma il leader della generale, Vingegaard lo segue come un ombra. Lo sloveno quindi, non riesce a fare la differenza come quella dei giorni migliori.
La tappa regina del Tour de France va così a Thomas Pidcock. Il britannico vince in solitaria davanti a Louis Meintjes, attardato di 48 secondi e Froome staccato di due minuti. Nel drappello della maglia gialla Pogacar fa la volata e chiude quinto a 3’22”, precedendo Vingegaard e Thomas. A 3’41” chiude Bardet. Il francese, riesce pertanto a limitare i danni.
Una nota di merito va al vincitore di giornata, Thomas Pidcock. In particolare riguardo la discesa che ha affrontato dal Galibier.
L’atleta inglese, con un colpo secco sui pedali, dapprima emerge dal gruppo maglia gialla. E in pochi tornanti rientra su Chris Froome (scattato in salita). Al termine della lunga e velocissima discesa, Pidcock guadagna circa un minuto sul plotone principale.
A impressionare però, è stata la sua capacità di guida e di come il britannico, sia riuscito ad affrontare le curve. Soprattuto in considerazione del fatto che, il fondo stradale del Galibier, è pieno di sconnessioni. Al punto da ridurre di netto l’aderenza della bici. Da brividi, infine, è stato il sorpasso all’esterno nei riguardi di un altro fuggitivo, Matis Louvel dell’Arkea.
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