Dalla rosa di Capodarco al Giro d’Italia. Hindley ora, può solo migliorare

Ci voleva tutta la nobiltà delle Dolomiti per decidere il Giro. Vedi la Marmolada, arrivo della tappa Regina e che alla fine ha scelto il Re della corsa rosa: Jai Hindley. Sbarcato in Italia (Abruzzo) nel lontano 2015, Jai è stato accolto come un figlio dal tecnico della Aran Cucine, Umberto Di Giuseppe. 

Il 16 agosto 2016 poi, Hindley mostra a tutti le sue qualità, andando a vincere il GP Capodarco davanti a Edward Ravasi e Aleksandr Riabushenko. Capodarco è una delle più importanti Classiche del calendario internazionale UCI riservato agli Under. 

E oggi Jai, 26 anni di Perth, è il primo australiano a trionfare al Giro d’Italia. Con la Marmolada giudice di una partita che, nessuno degli attori protagonisti, era riuscito a risolvere, se non per mano dello stesso Hindley. Al contrario dell’olimpionico Carapaz, già vincitore del Giro 2019, considerato come il grande favorito.

Alla penultima tappa, Hindley risolve così la partita a scacchi contro Carapaz, facendo esattamente quello che l’ecuadoriano avrebbe voluto fare. Quando ai meno due chilometri dal traguardo, senza scattare, Jai se ne va in progressione spezzando per sempre, il sogno rosa di Richard.  

In compenso il Giro d’Italia 105, ci ha offerto lo spettacolo più bello per trama e protagonisti. Infine, dentro all’Arena di Verona, l’australiano Hindley ci è entrato in rosa, mostrando al mondo intero di essere il corridore più forte. 

In realtà, nelle settimane precedenti, Hindley aveva già seminato qualche indizio e che oggi può essere riletto da un altro punto di vista. Dapprima vincendo sul Blockhaus, davanti a Bardet e Carapaz. E nel tappone dell’Aprica (con il Mortirolo) quando l’australiano d’Abruzzo, aveva battuto l’ecuadoriano, per guadagnare 4” di abbuono e portarsi quindi a meno 3” dalla maglia rosa.

Insomma, su tutti i traguardi in salita, il portacolori della Bora-Hansgrohe, era arrivato davanti o al fianco di Carapaz.

Hindley però non è affatto una sorpresa. Nel Giro del 2020 vinse la tappa dello Stelvio, con arrivo ai Laghi di Cancano. In seguito prese la maglia rosa al Sestriere, facendo segnare in classifica lo stesso tempo di Tao Geoghegan Hart. Anche se poi l’atleta inglese, andò alla conquista del Trofeo infinito, proprio nell’ultima crono di Milano. 

Da quella volta Jai non è più riuscito a capitalizzare quel secondo posto. Ad ogni modo, la passata stagione è stata compromessa da una caduta al Tour of The Alps. Il tempo comunque dirà se questa maglia rosa, resta un acuto isolato o se magari sarà il trampolino di lancio verso un nuovo campione da corse a tappe.

A 26 anni, il meglio della carriera lo aspetta. Hindley si è pienamente meritato questo successo. È stato il più forte e il più lucido in gara. Ora l’australiano, ha le giuste qualità tecniche per considerare il Giro d’Italia 2022, come un vero punto di partenza.  

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