La Formula 1 è già a Monaco. Charles Leclerc e Carlos Sainz, sono attesi questo fine settimana da un circuito che ha caratteristiche radicalmente differenti rispetto al Montmelò.
Un circuito tortuoso, stretto lento e di conseguenza configurazione aerodinamica, altezze da terra e rigidezza delle sospensioni saranno da ricalibrare. Ma difficilmente questo modificherà i rapporti di forza o vanificherà le evoluzioni introdotte in Spagna.
La Ferrari, in particolare, ha introdotto sulla F1-75 un fondo completamente rivisto a livello del bordo laterale e maggiore sciancratura della zona a CocaCola posteriore, accanto a deflettori anteriori di maggiore sezione e un ala posteriore da alto carico. che ha mostrato subito benefici.
La rossa ha evidenziato trazione, equilibrio dinamico e aerodinamico, oltre che una maneggevolezza, ottimali, tutte caratteristiche non secondarie per essere veloci nel Principato.
Parrebbe lecito sostenere che i punti di forza a livello dinamico ed aerodinamico della F1-75 non saranno messi in ombra dal diverso layout. Non meno rilevante l’apporto che potrà fornire la power unit 066/7, nonostante il tracciato non esalti la potenza.
Una delle caratteristiche più evidenti dell’attuale power unit è legata alla capacità di ricarica garantita dall’ERS, e la conseguente disponibilità di energia per l’intero giro. Si tratta di un fattore non secondario, che in più occasioni ha permesso alla F1-75, di controbilanciare la maggiore efficienza aerodinamica della Red Bull RB18.
Quest’ultima sarà un’agguerrita rivale anche nel Principato, non solo grazie al carico generato dal fondo, considerevole secondo indiscrezioni anche a velocità inferiori ai 200 chilometri orari, ma soprattutto per la precisione di inserimento che ha dimostrato sinora l’ avantreno. La sospensione pull-rod, con braccio superiore monolitico ha reso la RB18 la più rapida nei cambi di direzione e maneggevole nei tratti guidati.
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