Santa Cristina benedice il ceco Hirt, sua la tappa regina del Giro

La 16° tappa del Giro d’Italia, da Salò ad Aprica, è la frazione dedicata alle strade e ai luoghi del vino Sforzato: 202 km, 5.250 metri di dislivello e 51,6 i chilometri totali di salita.

L’altimetria prevede il passaggio sul Goletto di Cadino (19,9 km, pendenza media 6,2%) e a seguire il Passo del Mortirolo dal versante di Monno (12,6 km, pendenza media 7,6%). Quando si parla di Mortirolo, si parla sempre di fatica e sofferenza su una delle salite monumento del ciclismo e del Giro. 

A guidare così la corsa sul Mortirolo ci sono Poels, Kämna, Bouwman, Valverde, Arensman e Hamilton con 40″ su Ciccone, Carthy e Rota. A 5’10” invece segue il plotone principale, sempre tirato dal Team Ineos. In testa al gruppo principale si mette poi a tirare l’Astana di Vincenzo Nibali: lo Squalo vuole provare a rendere la corsa dura. 

Bouwman transita per primo al GPM del Mortirolo e conquista 40 punti per la maglia azzurra, mentre nel gruppo maglia rosa rimangono una quindicina di unità. Joao Almeida, dopo essersi staccato di pochi metri, riesce a rientrare. 

E nella successiva discesa verso Grosio, piena di tornanti, cade Domenico Pozzovivo. Il lucano riesce a rialzarsi, ma l’incidente che gli ha causato problemi meccanici, lo costringe a scendere piano in attesa dell’ammiraglia. Al termine della discesa Pozzovivo riesce a rientrare, il corridore Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux però, presenta delle ferite al braccio destro. 

Sulla salita di Teglio, 5,6 km all’8,2% di pendenza media e punta del 16% davanti ci sono Carthy, Valverde, Poels, Kämna, Hirt ed Arensman. A 1’32” Bouwman, a 3’57” Fortunato, a 4’11” il gruppo maglia rosa con Nibali e Pozzovivo.

A 30 km all’arrivo, cambia lo scenario tattico: Landa mette davanti i suoi uomini. Intanto davanti Kämna vince il traguardo volante di Teglio. Il drappello principali dei sei uomini al comando hanno un vantaggio di 3’45” sul gruppo maglia rosa.

Inizia il Valico di Santa Cristina (GPM di prima categoria) 13,5 km all’8% di pendenza media, con punte del 13%. Tre sono i precedenti di questo versante del Valico di Santa Cristina al Giro.

Nel 1991 (Tappa 15, Morbegno–Aprica) è Franco “coppino” Chioccioli a transitare per primo.
Nel 1994, in occasione della 15° tappa da Merano ad Aprica, c’è Marco Pantani che conquista il GPM in una giornata che rimarrà per sempre impressa nella storia del ciclismo, con l’attacco a Miguel Indurain e Nelson “Cacaito” Rodriguez. 

Landa sembra voler fare sul serio mettendo la Bahrain-Victorious al lavoro. Il gruppo maglia rosa scende così a soli 3’14” il vantaggio della fuga. Landa, dà un’accelerata e si porta dietro Carapaz e Hindley. Nibali e Almeida non reagiscono, ma restano in scia.

A fare la corsa, c’è Jan Hirt a 14” da Arensman, a seguire Kämna a 1’10”. Più dietro Landa e Hindley provano a staccare Carapaz, ma la maglia rosa resiste. Almeida è in scia, Nibali viaggia a 30”. E sul Valico di Santa Cristina la situazione vede Hirt al comando, Arensman a 13″, Kämna a 1’04”, a 1’41” Hindley, Landa e Carapaz, a 1’51” Almeida, a 2’04” Nibali.

A vincere è Jan Hirt. Il corridore ceco si aggiudica così la 16ª tappa, grazie all’azione sulla salita finale di Santa Cristina e il vantaggio conservato in discesa. 

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