Dieci anni fa Mancini festeggiò all’Etihad, dopo aver sofferto e con la rimonta di Dzeko e Aguero nel recupero. Stavolta il trionfo è arrivato prima, ma dopo uno 0-2 da paura. L’Aston Villa di Steve Gerrard, cuore Reds, e a Anfield i Wolves, hanno onorato la Premier con due grandi prestazioni, pur non avendo più nulla da chiedere. Entrambi i club ospiti sono passati in vantaggio, mettendo in crisi le due big. Ma alla fine hanno prevalso la voglia di trionfare e la classe delle due armate, leader in campionato.
Poker Pep Per il City è il 4° titolo in 5 anni, come solo Ferguson e lo United hanno saputo fare in Premier. Il 6° per i Citizens in un decennio, e l’8° in assoluto. Anche Guardiola raggiunge la “stella” dei 10 scudetti, dopo i 3 al Barça e al Bayern. Il City chiude col miglior attacco, 99 gol, 29 vittorie in 38 match, e la miglior difesa, 26 reti subite come il Liverpool. Ma è questo reparto che dovrà fare meglio in futuro.
Il Villa, 14° in classifica, è andato avanti al 37’: il terzino sinistro Digne va via a Stones e al centro trova l’altro laterale basso Cash che colpisce di testa:0-1. Anche i Reds intanto soffrono: vanno sotto con l’ex laziale Pedro Neto in gol dopo 3’, pareggiano con Mané al 24’.
Nella ripresa entrano il malconcio Salah ad Anfield e Zinchenko per Fernandinho a Manchester, mossa che si rivelerà necessaria e azzeccata. Dentro anche Sterling e Gundogan. Ma al 24’ il Villa di Gerrard addirittura raddoppia.
Merito dell’ex Reds Coutinho: appoggio di Watkins su lancio del portiere Olsen e gran destro all’angolino dell’ex Barça. Il City è vicino al crollo. Lo tiene in piedi solo la notizia che il Liverpool non vince.
E poi ecco i 5 minuti che cambiano la Premier. Al 31’ cross di Sterling da destra, salta Gundogan e di testa accorcia. Dopo 2’ azione a sinistra di Zinchenko in dribbling, appoggio su Rodri al limite dell’area e piattone dello spagnolo all’angolino. Infine al 36’ De Bruyne, il miglior protagonista della stagione per i tifosi (è stato appena votato mvp) si inventa il solito slalom a destra e crossa ancora per Gundogan appostato quasi sulla linea di porta, da falso nove. E l’ex uomo di Klopp (al Dortmund) consegna a Pep il titolo. Inutile alla fine i gol di Salah e Robertson per il successo del Liverpool. Che perde Thiago per infortunio, da valutare in vista della finale Champions.
«Questi ragazzi sono una leggenda – commenta a caldo Guardiola – Quando vinci 4 volte in 5 anni è perché sono speciali. Dopo lo 0-2 è stato difficile, ma Gundo è grandissimo. Il Liverpool è il team più tosto che abbia mai affrontato, ma ci ha aiutato a essere migliori. Congratulazioni anche a loro». Ricambiate da Klopp che ha commentato: «E’ la storia della mia vita», riferendosi alle finali perse (anche a Dortmund) e ai secondi posti conquistati. Ma sabato si può rifare.
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