Hindley vince nella sua Abruzzo, il Blockhaus è suo

Dopo le schermaglie dell’Etna, il Giro d’Italia 105, è entrato ufficialmente nel vivo, con la nona tappa, da Isernia al Blockhaus. Di certo, il secondo arrivo in salita della corsa rosa, ha regalato al pubblico una giornata spettacolare.  

Blockhaus, ovvero “Casa di Sassi”, è il nome in tedesco della montagna abruzzese, e fu dato da un comandante militare di origine austriaca, che nel 1863 presidiava un fortino in compagnia dei bersaglieri. E questo per reprimere il brigantaggio post unità d’Italia. 

Insomma, il Giro comincia qui. Sul massiccio della Maiella in Abruzzo, e a contare adesso sono le gambe. Passo Lanciano è una asperità regolare, non presenta pendenze molto impegnative, ma sono 10 chilometri al 7,6% di pendenza media. 

E qui Diego Rosa si lancia tutto solo all’inseguimento del terzetto di testa composto da Sepulveda, Peters e Tesfatsion. Alle loro spalle, il gruppo maglia rosa sale costante. Successivamente Diego Rosa si alza sui pedali e saluta la compagnia. Lo segue poi a ruota Tesfatsion. 

Al GPM di Passo Lanciano, transita per primo Rosa con Tesfatsion, mentre il gruppo inizia a recuperare il ritardo dalla coppia di testa. E nella immediata discesa, Tesfatsion sbaglia una frenata e finisce tra i cespugli, per fortuna senza conseguenze.

Arriva il Blockhaus, i corridori affrontano la montagna da Roccamorice: 14 km durissimi al 14% di pendenza massima, resi complicati da una serie di tornanti. 

In fuga non c’è più nessuno, e alle prime battute il primo a staccarsi è Tom Dumoulin, lo segue poi Giulio Ciccone, considerato come uno dei favoriti per la vittoria di oggi. Perde contatto anche Simon Yates, uomo di classifica. 

E quando la fatica si fa bestiale, ecco che la lucidità dei corridori inizia a scendere. Juan Pedro Lopez si aggancia con un corridore ed è costretto a mettere il piede a terra. La maglia rosa, inizia così a perdere terreno, scivolando a una trentina di secondi dal drappello composto da Carapaz, Nibali, Buchmann, Porte, Landa, Hindley, Pozzovivo, Valverde, Bardet, Arensman e Joao Almeida.  

Porte intanto, continua ad imporre il suo ritmo al resto della compagnia, aspettando che il proprio capitano Carapaz, si alzi sui pedali. E l’attacco da parte dell’ecuadoriano non si fa attendere. Ai meno quattro dalla vetta parte Carapaz, seguito da Landa e Bardet.

Landa, Carapaz e Bardet hanno undici secondi su Nibali, Pozzovivo, Buchmann, Valverde, Hindley e Almeida. A 35″ segue un superlativo Juan Pedro Lopez. 

Il vento contrario però non porta il terzetto troppo lontano. A 1,5 km dall’arrivo, il trio composto da Landa, Carapaz e Bardet riprende il comando. Seguono a pochi metri Pozzovivo, Almeida e Hindley. 

Gli ultimi 500 metri è una volata a sei unità. A vincere è Jay Hindley davanti a Bardet e Carapaz. Il corridore australiano nel Giro d’Italia del 2020 fece sognare i suoi tifosi. Inoltre proprio in Abruzzo, gode di un passato glorioso tra gli under. 

Bravo Lopez, che con un ritardo di poco superiore al minuto e mezzo, riesce comunque a mantenere la maglia rosa. Naufraga invece Simon Yates. 

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