Inizia male l’avventura in semifinale di quella che era considerata la cenerentola della Champions, il Villarreal, brava ad aver fatto male alla Juve, mandando fuori giri pure il Bayern.
Contro il Liverpool però è stata un’altra faccenda. Dopo un primo tempo di dignitosa resistenza, ieri il Liverpool ha preso la palla e non l’ha fatta vedere più agli spagnoli. E all’aggiramento lento del primo tempo è subentrato nella ripresa il solito assalto verticale ultraveloce: per Emery non c’è stato scampo.
Il Liverpool di Klopp riporta così il Villarreal sulla terra, proponendosi per la finalissima di Parigi. Indecifrabile oggi il nome dell’avversario, anche se un City solo un po’ più preciso, avrebbe schiantato il Real Madrid di Ancelotti.
Di certo Guardiola deve tenere comunque alta l’attenzione: al di fuori del Real, non esiste squadra che in questa Champions, sia stata data per finita mille volte e infine sia puntualmente risorta. È successo contro Psg, Chelsea e nell’andata con il City.
Ad ogni modo, la Storia insegna a tenere bene aperti i giochi: il ciclo Klopp a Liverpool s’è fermato in Champions soltanto contro squadre di Liga. Nel 2018 in finale contro il Real Madrid, nel 2020 agli ottavi con l’Atletico, e l’anno scorso sempre col il Real nei quarti.
Insomma, se la finale fosse Liverpool vs City, sarebbe il terzo derby inglese negli ultimi quattro anni. In pratica, il calcio sta diventando lo sport dove gli inglesi si prendono primo e anche secondo posto.
E non è un antidoto alla Spagna reduce da cinque anni dominanti, con i vari CR7 e Messi. Mancano all’appello tedesche e soprattutto italiane, francesi e olandesi. Qualche accorgimento, tipo autorizzando i derby prima dei quarti, magari servirebbe alla svelta.
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