Milan stoppato dal Bologna, si riapre la corsa scudetto

Quella che sembrava un’occasione di fuga è diventata una frenata. A San Siro erano quasi settantamila spettatori paganti: niente da fare, il Milan non ce l’ha fatta a segnare il gol che l’avrebbe preservato dall’avvicinamento della concorrenza. Eppure ci ha provato fino allo sfinimento.

I rossoneri rallentano e si fanno imbrigliare dal Bologna, che intanto, dà spago alla concorrenza: il Napoli secondo sale a meno uno, l’Inter terza vola a meno quattro, però con il solito asterisco della partita da recuperare proprio contro la squadra di Mihajlovic, e a giudicare da quel che si è visto ieri a San Siro, non sarà una vittoria scontata. 

Una lotta scudetto serratissima, tre squadre in quattro punti: Milan 67, Napoli 66, Inter 63. Per trovare scenari simili, in un campionato a venti club e a sette giornate dalla fine, bisogna risalire al 2009-10 (Inter 63 punti, Roma 62 e Milan 60) e al 2010-11 (Milan 65 punti, Napoli 62 e Inter 60). Se però attribuiamo all’Inter il successo potenziale nella gara mancante, il panorama si restringe: tre squadre in due punti, Milan 67, Napoli e Inter 66. Un’incertezza pazzesca.

Il Milan è rimbalzato contro un Bologna irriducibile come il suo mister. D’altronde gli emiliani sono stati bravi a resistere, ma il Diavolo deve rimproverarsi troppa tenerezza al tiro. A cominciare da Leao che, per qualità tecniche, potenza fisica ed età dovrebbe essere il più affamato e trascinante.

A lui gli sono capitati 3-4 palloni che, aggrediti con altra cattiveria, sarebbero diventati gol. Giroud e Ibrahimovic hanno un’età, non bastano tutti i centrocampisti delle rosa rossonera per pareggiare gli 11 gol di Fabian Ruiz e Zielinski.

Il Milan è l’unica squadra delle prime 6 a non avere un attaccante in doppia cifra. Il tetto è segnato dagli 8 gol di Giroud, Ibra e Leao. Un anno fa, in aprile, Zlatan ne contava già 15. Mancano i suoi gol e quelli di Rebic, fermo a 2, dopo un campionato in doppia cifra (11). Ma non è solo un fatto di tiri in porta, anzi, è soprattutto questione di rifinitura, di ultimo passaggio, di pazienza per liberare spazi. Diaz, ha fatto troppo poco e troppi sono stati i palloni isterici buttati in mezzo. 

A sommare i punti delle prossime avversarie, il calendario migliore ce l’ha l’Inter. Quelle del Milan ne sommano 50 in più (298-248). Quelle del Napoli 272. Spalletti ha il vantaggio di un turno casalingo in più rispetto alle milanesi. Ma è davvero un vantaggio, visto che il Napoli ha raccolto 8 punti in più in trasferta? Una sola certezza: da qui al 22 maggio, ci divertiremo un sacco. 

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