«Se avesse sofferto l’arresto cardiaco in allenamento, senza un medico e soprattutto senza un defibrillatore nelle vicinanze, Colbrelli sarebbe morto». Parole shock da parte di Alex Flor Costa, da 27 anni il medico della Volta, al Periodico de Catalunya.
«Sono un po’ frastornato – dice Colbrelli su La Gazzetta dello Sport –. Continuo a non ricordare nulla. Solo di aver passato l’arrivo, ho visto il dottore, ho fatto per prendere l’acqua e poi basta. Mi sono svegliato qui in ospedale attaccato a tutti i sensori. Non so cosa possa essere successo. Hanno guardato tutti i miei file degli anni scorsi e non c’è nessuna oscillazione del cuore, tutto regolare. In famiglia erano molto preoccupati, poi quando mi hanno sentito si sono calmati. Di certo sono preoccupato, anche se la mia testa è già a quando potrò tornare a pedalare. So che sono stato fortunato ad essere ancora qui a raccontare questa cosa, però non voglio che finisca così».
Sonny Colbrelli intanto è in ottime mani. Il reparto di cardiologia dell’ospedale universitario di Girona è diretto da Ramon Brugada, primario specializzato in tema di morte istantanea tra i giovani.
«Se fosse successo in montagna – spiega Brugada – le conseguenze potevano essere molto diverse. L’intervento immediato del personale paramedico è stato decisivo. Ora bisogna capire cosa ha causato quella che è stata un’aritmia cardiaca, non un semplice svenimento».
Brugada elenca tre ipotesi.
Malattia ereditaria: legata forse a un problema di carattere elettrico del cuore o ad altri fattori come alterazioni nelle pareti dell’organo, cicatrici o un’anomalia nelle dimensioni. La risonanza aiuterà a capire.
Alterazione coronarica: cosa piuttosto rara per una persona di 31 anni, ma non da escludersi a priori.
Eccesso di pratica sportiva: Una malattia derivata da eccesso di pratica sportiva ad alta intensità. Per questo è stato sottoposto alla coronarografia, alla risonanza e a uno studio genetico per raccogliere le prove necessarie.
Per avere conferma su quali delle tre ipotesi sia quella effettiva, bisogna sottoporre Colbrelli a tre esami: Test genetico, dove la risposta si avrà entro due o tre settimane. Coronarografia e Risonanza, con esito a pochi giorni.
Resta il fatto di come sia difficile per un atleta pro’ passare dal disputare una volata in una grande corsa ciclistica allo svegliarsi nel letto di un ospedale. Bisogna però prendere coscienza della realtà, e accettarla. La salute, fisica e mentale viene prima di tutto e vale più di cento vittorie.
Ad ogni modo, ci sono sportivi che hanno continuato anche dopo un infortunio del genere, vedi ad esempio Christian Eriksen, calciatore danese. A ciò bisogna aggiungere purtroppo che altri atleti si sono dovuti fermare. Al momento ogni congettura riguardo Colbrelli resta prematura, bisogna quindi attendere l’esito di test.
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