Ernesto Colnago nasce a Cambiago (Milano) il 9 febbraio 1932. Nel 1945 a soli 13 anni, fu preso in prova alla Amf Gloria. Da apprendista divenne “il meccanico di Cambiago che aggiustava tutto”, dalla bici al trattore.
Quando si mette in proprio, nel 1955 un certo Fiorenzo Magni andò a trovarlo in officina per farsi allineare le pedivelle. Il giorno dopo, Magni fece chiamare Colnago per portarselo al Giro d’Italia come meccanico. Aveva vent’anni.
La prima bici fu realizzata per Gastone Nencini. Era un telaio bianco e senza scritte. In seguito Gastone ci vinse il Giro d’Italia. Da allora la scritta Colnago venne affissa su telai innovativi. A partire dalle saldature dei tubi.
Fino agli anni Cinquanta infatti, nessuno riusciva a costruire bici rigide: i tubi erano saldati male e le vibrazioni disperdevano l’energia della pedalata. Colnago invece, fece in modo di accorciare le dimensioni del telaio, creando le congiunzioni per renderle scattanti. Come ad esempio la bici del grande Merckx.
La rivoluzione comincia con Eddy Merckx e l’Ora in Messico, 1972. La bici del record fu un’invenzione che diede una svolta grazie al telaio in acciaio da 6/10 di millimetro. Vedi l’attacco manubrio saldato in titanio a Detroit in America. In Italia ancora non lo faceva nessuno. Il manubrio aveva 48 fori per risparmiare peso. Anche la catena era stata forata. La bici in tutto pesava 6,5 chili.
Anni 80, arriva la bici in carbonio con la complicità di Enzo Ferrari. Dopo due anni di test al Politecnico di Milano, e due miliardi di lire investiti nel progetto, nasce il primo telaio in carbonio. La Concept: forcella dritta e un antenato del primo freno a disco. Le ruote a razze furono disegnate da Ferrari.
Nel 1995 c’è la prima Parigi-Roubaix vinta da Franco Ballerini sulla bici in carbonio.
L’idea del disco proviene ancora un volta dalla Concept Ferrari, grazie ai tecnici che mettono un freno a olio. Così nel 2010 Colnago fa provare la bici a Paolo Savoldelli, il miglior discesista del mondo. Il falco riesce ad abbassare il tempo personale di 30 secondi dalla discesa della Persolana.
Oggi tutti adoperano il freno a disco, il carbonio, la catena forata, la forcella dritta: invenzioni di Colnago. Insomma da Magni, Motta, Merckx, Saronni, Ballerini, Bettini. E infine Pogacar, vincitore di due Tour de France.
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