Sessanta metri sono troppo corti Jacobs, ma è giusto mettersi alla prova, soprattutto in vista della stagione all’aperto e che sarà intensissima.
Le occasioni per limare il proprio record italiano (6”47) non è utopia. Alle porte infatti ci sono gli Assoluti di Ancona (sabato 26), il meeting di Belgrado (lunedì 7 marzo) e poi i Mondiali, nella stessa capitale serba (sabato 19).
Dopo aver ospitato gli Europei 1987, Lievin, in Alta Francia, è sede di un meeting che negli anni ha regalato otto record del mondo. E Marcell Jacobs dove torna qui per il terzo anno consecutivo pare essere a proprio agio.
Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo un controllo antidoping a sorpresa e prima della consueta sgambata di rifinitura, lo hanno fatto incontrare con la stampa locale.
Marcell nel 2020 e lo scorso anno, ha fatto segnare il personale sui 60: 6”63 e 6”54 nel 2021. Stasera, le motivazioni per far meglio ci sono, dopo il 6”49 di giovedì scorso a Lodz.
Gli avversari, intanto, sono di tutto rispetto. A cominciare dallo statunitense Ronnie Baker, uno che sulla distanza vanta un 6”40, undici tempi inferiori ai 6”50 e che, ai Giochi di Tokyo, nei 100 vinti dal poliziotto, è stato quinto.
Insieme a lui i connazionali Marvin Bracy e Mike Rodgers, l’ivoriano Arthur Cissè, il keniano Ferdinand Omanyala e il francese Jimmy Vicaut (che trova già al primo tunro).
Poi, non bastasse lo stimolo dei rivali, si potrà tirar forte sia la batteria, sia la finale: tra i due impegni (alle 20 e alle 21.30), trascorrerà un tempo sufficiente.
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