Il manubrio innovativo della Canyon, è considerato dagli amanti delle bici gravel, un autentico pugno nell’occhio: colpa del design cockpit.
Una sorta di doppio sterzo in cui il traversino inferiore si collega all’attacco. A tal proposito, resta da capire dove apporre eventuali ciclocomputer.
Ideale per i lunghi viaggi, la sua particolare forma risulta efficace su terreni sconnessi e pianeggianti, ma non in trail impegnativi: ad esempio la Parigi-Roubaix.
La parte superiore dell’Hover Bar, sospesa, sfrutta l’elasticità della struttura in fibra di carbonio. Il suo profilo garantisce così un livello di confort, in grado di assorbire le vibrazioni trasmesse dal terreno. Il control center ribassato invece, grazie alla sua robustezza, offre una presa del tutto ergonomica.
Per il resto si tratta di un manubrio dalle forme classiche composto da un angolo di 7,5° e una piega a “D” con dimensioni che poco si discostano da un comune sterzo per bici Gravel.
Non sono poi ammesse modifiche di distanze e angolazioni. Inoltre, mettere il nastro, non deve essere proprio un’esperienza piacevole.
Ad ogni modo la posizione di guida non varia. Riguardo al vantaggio tecnico concesso da una tale soluzione inedita, dicono, è praticamente assicurata.
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