Servono gambe d’acciaio in grado di spingere un rapporto durissimo come il 64×15. Oltre a possedere una resistenza paurosa all’acido lattico e distribuzione perfetta delle forze.
E lo sa bene Ashton Lambie, argento nell’inseguimento individuale agli ultimi mondiali su pista di Berlino dietro Filippo Ganna.
L’atleta americano però aveva un sogno: diventare il primo uomo ad abbattere il muro dei 4 minuti sui 4 chilometri nell’inseguimento individuale.
Il record fatto registrare proprio da Ganna è di 4 minuti e 01 sec. Scendere sotto i 4′ significa superare 60 all’ora di media, con partenza da fermo, fino a toccare punte anche sopra i 65 km/h.
Agevolato dalla pista veloce di Aguascalientes in Messico, a 1600 metri di quota, Lambie stabilisce quindi il nuovo record di 3:59.930. Ovvero, 1.070 in meno rispetto al precedente record di Ganna.
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