Caruso conquista la 20° tappa e riaccende il Giro d’Italia

Lo scalatore siciliano, grazie al suo coraggio, ora può persino andare a giocarsi la maglia rosa all’ultima cronometro. 

La tappa numero 20 del Giro d’Italia da Verbania a Valle Spluga Alpe Motta, di 164 chilometri, si è presentata con 3.500 metri di dislivello. Per i corridori non è stata quindi una passeggiata. 

La carovana ha dovuto affrontare ben tre salite di prima categoria. Il Passo di San Bernardino di 24km al 6%, coi suoi 1.500 metri di dislivello. 

E dopo questo passaggio, il gruppo si è calato giù per la montagna in direzione Nufenen e Hinterrhein, terre di confine con la Svizzera, per poi ricominciare la scalata sul Passo dello Spluga: salita non impegnativa con i suoi 8,9km al 7%. 

Ma è qui, sulla penultima ascesa di giornata, che vanno all’attacco quattro uomini: Storer gregario di Bardet e Bilbao compagno di Caruso. Superato il GPM, la testa della corsa mantiene un vantaggio dalla maglia rosa di appena quaranta secondi.

Damiano Caruso, secondo in classifica generale, ai meno 6,5 chilometri dal termine ringrazia il lavoro svolto dal suo compagno Bilbao, e prosegue la salita insieme al francese Berdet. Intanto, il gruppo principale viene tirato da Martinez, impegnato a pilotare la maglia rosa Bernal sul traguardo. 

Anche se la prima parte dell’ultima ascesa non ha pendenze impossibili, il siciliano riesce comunque a superare i tornanti spettacolari dell’Alpe Motta, con una azione implacabile. Bardet, probabilmente a tutta non dà cambi: ai meno due dal termine infatti, il francese cede il passo al siciliano. Dietro a inseguire ci sono Martinez, Bernal, Almeida e Yates. 

Sulle pendenze del 13% Caruso spiana la montagna guadagnando secondi preziosi su Bernal e Yates. E gli ultimi metri sono un arrivo in parata per l’atleta italiano che, grazie al suo coraggio, conquista la tappa e riaccende la speranza azzurra per la maglia rosa: l’ultima tappa è una crono che può cambiare tutto. 

Egan Bernal mantiene un vantaggio di 1 minuto e 59 secondi da Caruso. A quasi tre minuti c’è il britannico Simon Yates.    

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