Sulle Dolomiti è Bernal show, bravo Caruso crolla Yates  

La frazione da Sacile a Cortina d’Ampezzo, nonostante sia stata accorciata, vede stravolgere la classifica generale, ma non la maglia rosa Egan Bernal. 

Malgrado una frazione dolomitica dimezzata per colpa della neve e con la cancellazione di due salite leggendarie, ovvero del Passo Fedaia e il Pordoi, la 16° tappa non ha risparmiato emozioni, fatica ed anche qualche sorpresa. 

La pioggia e il freddo di certo non hanno facilitato una corsa affrontata tra strade che salgono e scendono immerse in terra Veneta. 

La gara esplode sull’ultima salita del Giau: dieci km al 10% dove non c’è un attimo di respiro, perché non c’è un metro di pianura. Insomma, quaranta minuti di pedalata in apnea. 

Chi va forte sale anche a 20 all’ora, come la maglia rosa Egan Bernal, che ai piedi della Cima Coppi rompe subito gli indugi andando all’attacco fino a portarsi solo al comando. Alle sue spalle tenta di prendere la scia del colombiano Damiano Caruso che resta attardato di 45 secondi. In difficoltà invece l’altro uomo di classifica Simon Yates staccato oltre un minuto. 

E dalla cima che conduce sul traguardo posto a Cortina d’Ampezzo, la maglia rosa inizia la sua cavalcata verso una discesa tortuosa, con curve tecniche e strada bagnata. Intanto poco dietro si forma la coppia Damiano Caruso insieme a Romain Bardet, staccati di una trentina di secondi. 

Gli ultimi 500 metri Bernal mette dunque in mostra una maglia rosa sempre più splendente, davanti ad un pubblica in festa. Piazza d’onore per Bardet, al terzo posto termina un bravissimo Caruso.  

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