Pedalare sempre ad alta intensità può danneggiare la salute

Uno studio suggerisce come un HIIT (High Intensity Interval Training), cioè l’allenamento intervallato ad alta intensità, finisca per danneggiare i mitocondri. Ossia quei generatori di energia presenti in ogni cellula del nostro corpo. La ricerca, ha evidenziato il risultato nelle persone impegnate quasi tutti i giorni in esercizi fisici stressanti: dopo un po’ di tempo tra questi soggetti, si è notato un calo improvviso della funzione dei mitocondri ed una disfunzione metabolica con l’assorbimento degli zuccheri nel sangue.  

Il concetto dell’allenamento HIIT, si realizza mediante una sequenza di esercizi molto impegnativi: scatti a ripetizione interrotti da pochi minuti di riposo. Anche se piuttosto breve, l’attività in questione è comunque in grado di far migliorare la forma aerobica e persino altri aspetti fisici. Pertanto, gli studi dimostrano che un aumento del numero di mitocondri nelle nostre cellule muscolari, contribuisce a migliorare la salute delle stesse. 

Tuttavia, una recente ricerca ha evidenziato il modo in cui l’HIIT, sia la principale causa di alcuni elementi negativi per il nostro organismo. Dallo studio infatti, è emerso che nelle persone impegnate a praticare allenamenti ad alta intensità, tre volte a settimana e per oltre un mese, non vi è stato nessun miglioramento nel proprio organismo: sia per quanto concerne la pressione sanguigna, ma anche sulla diminuzione del grasso corporeo. Al contrario di quello che accade tra gli sportivi alle prese con esercizi moderati, svolti quattro o cinque volte a settimana. 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, e riporta i risultati condotti da alcuni ricercatori della Swedish School of Sport – Health Sciences e del Karolinska Institute di Stoccolma. Gli scienziati hanno reclutato undici soggetti tra uomini e donne. Prima di sottoporli alla seduta di allenamento, su ognuno di essi vi è stata misurata la salute metabolica, insieme anche ai livelli di zucchero nel sangue. 

Successivamente è partito l’ambizioso test della durata di quattro settimane con cinque sedute di esercizi al giorno. Alla prima, si sono eseguite due sessioni di HIIT su una cyclette: massimale di quattro minuti da ripetere cinque volte, intervallata da tre minuti di riposo. I ciclisti hanno pedalato al massimo delle loro forze, mentre i ricercatori in quegli istanti tenevano sotto controllo la loro potenza. Gli scienziati hanno poi sottoposto a biopsia i muscoli delle gambe dei volontari, monitorando ogni 24 ore la forma fisica e il livello di glicemia.  

Durante la seconda settimana, gli atleti hanno aggiunto una terza sessione di HIIT, aumentando però la durata degli intervalli, passando da tre a otto minuti. Nella terza settimana invece, le sedute di pedalate sono scese da cinque a quattro, ma i ciclisti hanno aumentato il tempo dello sforzo: da cinque a otto minuti. Infine, nella quarta settimana, quella per il recupero, ai volontari gli è stata dimezzata la quantità e l’intensità degli esercizi. Ma nel frattempo, gli studiosi hanno iniziato il confronto dei risultati.  

In un primo momento, gli esiti sono apparsi incoraggianti. In sostanza, già alla fine della seconda settimana, i ciclisti che stavano pedalando più duramente, sembravano essere al top della condizione atletica. E questo per via del buon andamento della glicemia e di un elevato numero di mitocondri presenti all’interno delle cellule muscolari, addirittura apparsi più efficienti rispetto all’inizio della prova. In particolare, grazie alla produzione di una maggiore quantità d’energia. 

Poco dopo però, è cominciato ad apparire qualcosa di non ottimale già alla terza settimana dell’esperimento. La capacità dei volontari di generare potenza, aveva iniziato ad appiattirsi, mentre le biopsie muscolari mostravano mitocondri in grado di produrre solo il 60% di energia rispetto ai giorni precedenti. Persino il controllo della glicemia si era visto scendere a causa di un andamento altalenante, durato inoltre tutto il giorno. 

E solo dopo una settimana di attività fisica svolta a bassa intensità, i mitocondri hanno iniziato a riprendersi, andando a produrre più energia, ma comunque con un 25% in meno rispetto alla seconda settimana del test. Anche i livelli di zucchero nel sangue si sono stabilizzati, ma non nella misura precedente. E quindi, l’esperimento di un mese suggerisce che “l’esercizio HIIT non dovrebbe essere eccessivo se il risultato che si desidera ottenere è quello di migliorare la propria salute”.

A dirlo è Mikael Flockhart, della Swedish School of Sport and Health Sciences, il quale ha condotto l’esperimento. Flockhart afferma che “da un allenamento HIIT svolto con poco riposo, è inizialmente possibile portare il fisico a un punto di svolta”. Ad ogni modo, il sospetto di un effetto controproducente, “deriva dal prolungarsi del medesimo esercizio, procurando nelle cellule muscolari una sopraffazione dei mitocondri e che questi una volta indeboliti, concorrono ad incidere negativamente sul controllo della glicemia”. In conclusione, Flockhart raccomanda a tutti gli sportivi che amano allenarsi in questo modo, “di praticare l’HIIT non oltre un paio di volte a settimana”. 

 

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