In vendita i cimeli della leggenda del ciclismo moderno, che ha fatto sognare milioni di spettatori.
All’asta i cimeli di un campione che negli anni Novanta fece letteralmente impazzire il pubblico del ciclismo, con scatti a ripetizione su salite leggendarie del Giro e Tour. Ed ancora oggi molti appassionati di ciclismo sono rimasti attaccati a quei ricordi, al punto da vederli omaggiare il Pirata sulle strade della Corsa Rosa o in quel della Grande Boucle.
E così il prossimo 9 dicembre a Torino, la Signora Tonina, madre di Pantani, ha deciso di mettere in vendita al miglior offerente, le bici di Marco. L’idea nasce per una nobile causa: aiutare duemila lavoratori della Mercatone Uno.
Ovvero il colosso dell’arredo casalingo fondato da Romano Cenni, morto nel 2017 a 84 anni. Colui che ai tempi era il “patron” del team ciclistico col quale Pantani ha corso dal 1997 al 2003.
Nel 2015 a causa di una bancarotta fraudolenta, la famiglia Cenni finisce a processo, mentre lo scorso febbraio viene assolta. Nel frattempo, il marchio dapprima va in mano alla Shernon Holding, logistica chiusa appena lo scorso anno. Attualmente, i tre nuovi commissari straordinari del gruppo, Antonio Cattaneo, Giuseppe Farchione e Luca Gratteri, stanno cercando di rimediare a una situazione complicata.
Tuttavia, l’elenco dei fornitori da risarcire, circa 1.700 tra artigiani, aziende agricole e lavoro interinale, resta ancora lungo. In pratica, l’ammontare da coprire è di 600 milioni di euro. Come se non bastasse, il termine dell’amministrazione straordinaria è scaduto. Ciò significa che 1.300 lavoratori, avranno diritto ad un solo anno di cassa integrazione. Poi chissà cosa sarà di loro. Ad ogni modo, se di soldi da restituire ne sono davvero tanti, il valore simbolico dei cimeli, non ha prezzo.
“Sono oggetti regalati da Marco. Di mio, non comprerei nulla”. Parole di Tonina, che però vuole anche pensare alle sofferenze delle famiglie dei lavoratori della Mercatone Uno. Perché un gesto simile di sicuro “lo avrebbe fatto pure Marco”.
Trentasette, dunque i cimeli che verranno venduti alla casa d’asta. Si tratta di maglie, quadri, fotografie e due Bianchi. La prima usata al Tour del 2000 dove lo scalatore di Cesenatico riuscì a mettersi alla proprie spalle “l’americano” Lance Armstrong sul Mont Ventoux e a Courchevel. L’altra è la bici usata ai giochi olimpici del 2000 in Australia.
Intanto, sui social diversi tifosi si stanno organizzando per accaparrarsi alcuni dei ricordi preziosi appartenuti ad una leggenda del ciclismo moderno. Maglia rosa e gialla del ’98 sono stimate sui 1.000 euro, le bici tra i 25.000 e i 30.000 euro.
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