Con l’inizio della fase due e la ripresa della attività sportiva all’aperto, oramai sono sempre più i ciclisti che si vedono girare in piccoli gruppi.
E dopo due mesi di lockdown, la stagione estiva alle porte, molti appassionati della bicicletta hanno in pratica ricominciato ad allenarsi in coppia.
Tuttavia, da lunedì 18 maggio, quando i governatori daranno il via libera alla riapertura di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri e spiagge, sarà possibile pedalare regolarmente in compagnia? Senza perciò violare i limiti imposti sul distanziamento sociale, come riportato dal decreto straordinario?
A tal proposito, il ministro Speranza, ha dichiarato che già dalla prossima settimana, sul tema se tornare a fare sport insieme o meno, verranno prese importanti decisioni.
Ad ogni modo, per aiutare il ciclismo alla ripartenza, di sicuro gli allenamenti collettivi possono dare un contributo significativo. D’altronde, come si può pretendere di veder correre un Tour de France o Giro d’Italia, se poi in molti Stati europei sussiste ancora il divieto di fare assembramenti?
Il tempo purtroppo stringe e le perplessità aumentano, così come la rabbia. Intanto diverse società dilettantistiche, professional, squadre World Tour sono in crisi di liquidità. Non a caso, uno sport come il ciclismo, che vive soprattutto d’immagine, sempre più sponsor avvertono la necessità di rimettersi in luce.
Da qualche parte bisogna quindi ricominciare. Ma se le incertezze restano da chiarire, allora la strada è lunga. Anche se alla fine, la tutela della salute pubblica, occuperà sempre la prima posizione.
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