Finalmente, dopo due mesi di lockdown a causa dell’epidemia da Covid, è possibile tornare di nuovo a svolgere attività sportiva all’aperto.
A proposito della bici, il Governo sul sito istituzionale dichiara: “L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita. È inoltre concesso l’utilizzo del velocipede per svolgere attività motoria all’aperto. In ogni circostanza, deve comunque essere osservata la prescritta distanza di sicurezza interpersonale – ovvero due metri -. Sono vietati gli assembramenti. Non è permesso svolgere attività motoria o sportiva fuori dalla propria Regione”.
Dunque, il decreto non specifica se la distanza di due metri deve essere per forza tra una bici e l’altra, o magari fra il viso del ciclista che tira e di chi poi lo segue a ruota.
Ad ogni modo, secondo uno schema figurativo, stando in scia, si mantiene già la distanza di sicurezza.
Proviamo perciò a seguire questo tipo di ragionamento. Tra la testa di un ciclista e la fine della sua ruota posteriore, vi intercorre una distanza di 110 cm. Venti centimetri invece, rappresentano lo spazio dalla prima bici e quella che segue. La lunghezza che va dall’inizio del cerchio anteriore e la faccia del ciclista cui si trova alla guida, è di 70 cm. Se facciamo così una somma, il risultato è di due metri.
Chi può affermare il contrario…..
Ovviamente, è un calcolo approssimativo, ma che comunque necessita di ulteriore chiarezza. Soprattutto perché lo schema, entra in contrasto col divieto degli assembramenti. Non a caso, proprio in queste ore, alcuni gruppi di ciclisti sono stati visti viaggiare in fila indiana. Pertanto, in merito alla questione sollevata, si attendono approfondimenti da parte dei tecnici del Governo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Non sia mai il primo sputa suda o starnutisce stiamo a cavallo, ma per favore due metri sono intesi da altre persone che si incrociano e non da altri atleti, perché è vietato correre insieme ad altri, a meno che non siano congiunti o figli minori. Cosa è che non ci è chiaro?
La distanza tra il ciclista che precede e quello che segue “ la ruota” dovrebbe essere almeno di 4/5 metri. Le goccioline 💦 espirate dal primo ciclista vengono immediatamente catturate ( inspirate ) da chi lo segue a ruota….. e poi tutti gli altri! I ciclisti in movimento raggiungono il punto in cui il primo espira in un attimo, quindi non c’è tempo necessario perché le goccioline di Flugge precipitino!
La teoria sopra descritta funziona benissimo da fermi….ma immaginiamo le due bici del disegno, in movimento…
Il ciclista che sta dietro, si trova nella scia di quello davanti….il virus esce dalla bocca di quello davanti e senza bisogno di muoversi viene investito dal ciclista che segue…..quindi attenzione!!!!